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20 | IL BUON CUORE |
Beneficenza
Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi
OBLAZIONI.
SOCI AZIONISTI.
Fiera a favore dell’Asilo Infant. dei Ciechi.
Gli indumenti rimasti invenduti dopo la Fiera vennero divisi in proporzione di due terzi per l’Asilo Infantile e di un terzo per la Società Pro-Esercito, la quale per mezzo delle Signore incaricate dell’accertamento dei bisogni, li va distribuendo alle famiglie dei feriti e dei richiamati.
Società Italiana di Previdenza per le Giovani Operaie
Una simpatica festa della beneficenza e del patriottismo fu celebrata il giorno dell’Epifania.
La Società Italiana di Previdenza per le Operaie che ogni giorno più estende la sua benefica opera, sotto la presidenza della principessa Maria Castelbarco Albani Della-Somaglia, riunì in quel giorno nella Palestra della Scuola Comunale di P. Nuova più di 600 sue socie, signore ed operaie, per l’Albero di Natale, e la distribuzione dei premi alle alunne distintesi nelle Scuole festive sociali nell’anno 1910-11 alla presenza del sindaco onorevole Greppi.
Le Socie operaie vollero che la festa acquistasse un più alto significato, e organizzarono per l’occasione unaFurono recitate varie cosine tutte di contenuto patriottico, fra cui un monologo del noto poeta piacentino Valente Zaustini Agli Avamposti di tutta attualità che fu ottimamente detto e entusiasticamente applaudito.
La Ditta Orazio del Bo offrì generosamente un buon numero di medaglie commemorative della spedizione tripolitana, che furono distribuite alle intervenute.
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Le Socie dei Circoli festivi daranno ancora delle rappresentazioni nella Palestra della Scuola Comunale di P. Nuova (bastioni di P. Nuova) nei giorni di 21.28 gennaio 4-11-18-24 febbraio alle ore 14 precise.
Si ritira alla porta il biglietto mediante l’offerta di almeno centesimi 25.
Per la salvezza dei nostri emigranti
Dell’ITALICA GENS
(Continuazione e fine).
E chi mai vorrebbe dire che coloro che non fanno ritorno, perdono il diritto al nostro aiuto ed ai nostri sentimenti patrii? Perchè, quei che così rimangono nelle contrade straniere, e ne adottano la lingua ed anche la cittadinanza sono realmente una perdita o non piuttosto un guadagno per la nostra Italia? E quando io dico perdita o guadagno non prendo già di mira soltanto quei vantaggi, che ne sono certamente derivati alle classi operaie, dovuti al fatto che i salari per la diminuita concorrenza di lavoratori, si sono notevolmente e provvidamente rialzati in Italia; e così l’uscita degli uni fu la fortuna di quelli che rimasero. Nè intendendo parlare di certi Municipi che poterono ristabilirsi in finanze per la buona fortuna fatta da quelli che andarono a vivere in paesi lontani: per questo ancora tanti debiti, per cui molte famiglie sarebbero pericolate, vennero soddisfatti; e tanti villaggi dalle case cadenti, si trovano rinnovellati, richiamati a vita novella con decenti e belle abitazioni. Parlo del bene che l’emigrazione porta anche allo Stato in generale.
Quando voi date una vostra figliuola a marito, voi piangete; sebbene voi sappiate che con ciò avete inteso di procurare la sua felicità. Essa per voi è perduta; il vostro nome stesso è perduto per essa, poichè ella assumerà quello della famiglia nella quale essa entra a far parte. Voi perciò oggi piangete, ma riderete domani quando vi stringerete fra le braccia e bacierete in volto i vostri nipotini. Sarete allora contento perchè voi sapete che, quantunque sotto un altro nome e sotto un altro tetto, pure quelli sono sangue vostro; ed il loro bene lo tenete come bene vostro, e la loro riuscita nel mondo ridonda a vostro onore; anzi, se si dovesse giudicare dalle dimostrazioni di affetto che loro usate, si direbbe che portate più affetto ai vostri