Pagina:Il buon cuore - Anno XIII, n. 04 - 24 gennaio 1914.pdf/5

Da Wikisource.

opportune — li concede anche a noi! E’ il ritorno d’un papà, il rinsavimento d’un ’figlio, il pianto di una figlia perduta, la via del sacrificio e del dolore ritrovata. da una madre... ecco i miracoli veri! ma chi li controlla? chi di questo si fa ragione, da un valore? Chi si prostra -- vinto dal miracolo — a ringraziare — credendo bene — lui e la propria famiglia? B. R.

Il Cardinale Frcivescovo

carono più di 400. Tutte furono maternamente consigliate ed assistite dalle due direttrici, alle quali molte beneficate, giunte a destinaziOne, scrissero commoventi lettere riboccanti di gratitudine. Sua Eminenza espres le ’più.vive felicitazioni per il profitto dell’Opera, promise i suoi aiuti e benedisse ai presenti e agli assenti, particolarmente alla preziosa segretaria, augurando di rivederla presto al suo posto. In fine venne annunciata una fiera primaverile al «Cova», consistente in eleganti cappelli.e cappellini di paglia, in ventagli e in altri graziosi oggetti estivi.

alla " Protezione della Giovane „!’ ti li Ti Ieri si tenne assemblea generale alla sede dell’a Opera di protezione della giovane» nella casa in via Castelfidardo 9. V’intervenne S. Em. il Cardinale Arcivescovo col direttore spirituale, il proposto Schenoni, ricevuto festosamente dalla presidente contessa Carlotta Parravicini Stanga o da un’accolta di signore e signorine zelatrici della provvidenziale opera di previdenza. Il signor A. M. Cornelio, con parola vibrante di affetto e con qualche nota arguta, diede il benvenuto a sua Eminenza. mettendo. in bella.evidenza la sua ubiquità, il suo zelo e il suo amore a tutte le opere buone. Dopo un rapido cenno sull’importanza e sull’efficacia dell’azione a vantaggio di tante fanciulle incaute, in balìa di sè stesse, esposte a infami tranelli, constatando la mancanza all’assemblea di colei che fu e potrà essere ancora una colonna dell’istituzione, la signora Giulia Crescini, offesa nelle facoltà visive, l’oratore invocò voti speciali per la cara malata da tutti amatissima, e un voto pur affettuoso per le due vicepresidenti pur trattenute lontane da indisposizione. Prese poscia la parola la vice-segretaria nobile Elisa Belgioioso, la quale fece un’assennata, sintetica relazione dell’azione svolta nell’anno decorso. Assidua sempre fu l’assistenza delle giovani di passaggio alla stazione, per l’abnegazione della solerte e intelligente signorina Rosa Vezzini. Ne furono assistite in un anno 2899; in maggior numero le italiane sole; parecchie operaie a gruppi, dirette a opifici; molte forestiere d’ogni nazione, transitanti nell’incertezza. Nella casa in Castelfidardo si ospitarono 768 giovani e giovanette, delle quali 73 gratuitamente per un numero complessivo di giornate 172. Se ne collo-,

li Mi 4."--04-2414-‘.1!$’--24-21 I! I.1 T! t,

La fiera lotta contro caldo e gelo precoci rughe sul tuo volto ha impresso; tarchiato e saldo sei, ma dritto al cielo non vai, tu Ceccio, come fa il cipresso. Ei sale e sale, il lungo crin raccolto, del suo trionfo è tutto preoccupato, ogni delizia d’ombre all’uomo ha tolto: pensando a sè degli altri s’è scordato. Ma tu la bruna chioma hai sciolto ai venti, verso la terra pieghi i lunghi rami, perchè temprin del sole i raggi ardenti allo stanco viator che sostar brami. La folta chioma e il tuo vigor contende alla cruda stagion, ed essa accoglie qualche sperduto ’augel e lo difende fra le piccole, ovali e liscie foglie. Lasci cader le ghiande ad una ad una; * che a? mite gregge doneran ristoro quando tranquilla al piede tuo s’aduna facendo,i goder del tuo lavoro. In priniavera le tue ricche fronde del merlo son dimora preferita, il suo amore, il suo nido vi nasconde e con trilli e gorgheggi a te dà vita. Si allegra il tuo cor, Ceccio severo, quando l’ospite alato fa ritorno; diviene il tuo sembiante meno austero se: a Bene mio ti vedo n echeggia intorno. SAMARITA.