Pagina:Il buon cuore - Anno XIII, n. 05 - 31 gennaio 1914.pdf/4

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tarono. del Cavagnis agli alti.gradi della gerarchia e noi’ lo seguiamo nel lavoro delle.Congregazioni, nella..Segreteria degli Affffari Ecclesiastici straordinarii, nei suoi rapporti con i piú illuStri uomini della Chiesa, -nel patrocinio ben meritato di Leone XIII, nella elevazione alla Sacra Porpora, nel breve Cardinalato, nella fiducia e nell’amicizia.di Pio_ X per lui, nella grave ’infermità che precorse ascensione — la più vera ed eletta — .quella che con una morte preziosa lo rendeva. degno del Cielo. E mentre tutti questi periodi della vita di lui ce ne compiono.e,precisano la maschia figura, essi si collegano e concorrono a renderci viva e palpitante la storia della Chiesa in quel torno, rendendone sopra ogni dire interessante ed istruttiva la lettura. Al testo sono intercalate ben ottantotto illustrazioni, paesaggi, monumenti, ritratti, superbamente eseguiti. Procede una magnifica fotoincisione riproducente la fotografia del Cardinale con la Porpora solenne e la riproduzione d’una parte della Carta della -Provincia di Bergamo, eseguita nel 1818,. riproducente la Valle Brembana" con Taleggio, Lerina, Averara, Valtorta, e la Valle imagna con la Brembilla vecchia. Il.magnifico volume. costa soltanto dieci lire, e per tutte le ragioni ne. vale assai di più. cl!..„4

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Arte Cristiana Nell’ultimo ntimero di Arte Cristiana Francesco Margotti tratta uno déi più importanti e dei più interessanti problemi che si presentano in materia di arte sacra, sia all’artista che vuol produrre opere religiose, sia al critico che le deve giudicare. Chiunque si interessa al movimento che nei, nostri giorni si va agitando verso il rinascimento di un’arte profondamente e cristianamente religiosa, leggerà quell’articolo con vero piacere e con sodo profitto. E giacchè mi si presenta quest’occasione, vorrei’ altamente raccomandare a tutte le persone colte la splendida rivista Arte Cristiana che, sotto l’illuminata e ispirata direzione di D. Celso Costantini, ’si pubblica a Milano per cura della Società degli Amici dell’Arte cristiana. I dieci fascicoli che già sono usciti, con le loro splendide illustrazioni e con gli eruditi articoli che le accompagnano, fanno veramente onore non meno al dotto direttore della rivista, che alla solerte tipografia della Società di arti grafiche d’i Milano; e sono per ogni verso assolutamente degni di figurare tanto negli eleganti salotti delle signore, quanto nelle severe biblioteche dei dotti. Ritornando all’articolo del Margotti, non pretencid già di’ sunteggiarlo, ma’ semplicemente esorto a leggerlo quanti si interessano dí arte sacra. Qui vo glio piuttosto’ esporre.alla buona alcune considerazioni che la- lettura di quell’articólo mi ha suggerito, e che possono, secondo me, servire a completare, e in qualche punto forse a modificare, le interessanti conclusioni a cui giunge il Marciti.

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oco dopo.l’esposizione d’aree sacra avutasi a Parigi nel 1911. L. Dimier nella rivista l’Action franaise proponeva agli artisti e ai critici d’arte il seguente quesito a La pittura a soggetto religioso, deve ella essere diversa dalla pittura ordinaria, e specificatamente cristiana? Non è forse limitato così l’obbligo come la possibilità dell’artista sacro,, di porre a servizio del soggetto religioso le risorse comuni dell’artel) Oppure esistono delle risorse artistiche p‘xticolari sus6tate dalla fede?» Numerose pervennero le risposte all’interessante quesito, e recavano le firme di artisti e di critici d’arte eminenti. Alcuni di essi recisamente negavano. che ci debba o ci possa essere altra differenza fra arte religiosa e’ arte profana, fuorché la differenza del soggetto; ’bastando questa, secondo loro, a produrre la voluta differenza di impressione in chi ne contempla le opere, e supposta, come va supposta, la dovuta differenza nelle sue condizioni di animo. Però la maggior parte delle risposte furono in senso contrario. Pur ammettendo che la tecnica dell’arte è una per tulle le sue manifestazioni, vogliono che lo spirito in quelle sacre sia specificatamente religioso e cristiano, in certo modo spiritualizzato dalla fede e d’al sentimento divoto. a Per fare una pittura veramente cristiana», dice Raimondo Marcel, l’illustre storico di arte, a la prima condizione, la condizione essenziale è di avere l’anima cristiana». i Vi è un’arte cristiana», scrive il Fagus, il gran nemico del rinascimento pagano, a vi è un’arte cristiana distinta da tutte le altre, non nei suoi mezzi che sono comuni, ma nella sua essenza: questa risiede nella sincera rappresentazione del nostro umile involucro trasformato dalla presenza di Dio». a Al di là della perfezione tecnica dell’arte, alla quale si deve tendere», scrive Augusto Marguiller, e vi è una qualità primordiale ed essenziale, senza la quale non si potranno avere opere veramente cristiane; e questa naturalmente è la fede e il sentimento cristiano». Maurice Denis scrive: a Benchè non vi ’siano regole estetiche particolari per l’arte cristiana, è lo stesso come se ce ne fosero poichè l’arte cristiana esige dall’artista una sensibilità particolare coltivata secondo il dogma e la tradizione della Chiesa». Francesco Margotti si associa calorosamente a queste così schiette e nobili affermazioni; ma osserva poi giustamente che dalle molteplici risposti pervenute all’A ction tranfaise non risulta ancora sviscerato’ e messo in chiaro abbastanza un punto importante. Si ammette che una differenza specifi