Pagina:Il buon cuore - Anno XIV, n. 24 - 12 giugno 1915.pdf/2

Da Wikisource.
186 IL BUON CUORE


Il prete nell’esercito

Rilievi ed episodi della campagna francese.

Il sig. Ardantg ha.scritto un bell’articolo nel Cor?ispondant, esaltando l’opera, il valore, il coraggio dei preti francesi sotto le armi. Parlando del cappellano militare il signor Ardant dice che egli è, per il soldato, l’amico più caro, il confidente, la provvidenza ed anche un po’ la mamma... Il soldato si rivolge a preferenza a lui pe: le piccole cose che desidera, per confidargli un dolore. di famiglia, una preoccupazione finanziaria... per scrivere lettere ai cari lontani. - Il,cappellano ha sempre le tasche piene di sigarette, di cioccolattini, di cartoline per tutti; ove risiede, la sua cameretta sembra un magazzino; vi si ammassano camicie e calzini, zucchero e biscotti, carta e buste, tutto quanto insomma le anime piet,, se gli rimettono, per distribuirlo ai poveri soldati senza.famiglia, a. quelli che non.rieevono nulla da.casa loro.... Il cappellano militare è però, sopratutto e prima, di tutto, il prete; ed il soldato lo sa e perciò lo ama e lo rispetta sul campo di battaglia come all’ambulanza; la sua veste talare gli ricorda il suo curato, il’villaggio natio, la sua prima comunione... Un cappellano militare francese scriveva: «Finchè la temperatura lo permise, noi celebravalilo, la domenica, due o tre messe militari all’apertdoiei boschi, presso le trincee, perchè anche le truppe di prima linea sul fronte potessero ascoltare. la nassa. L’ora era fissata, d’accordo con, l’autorità militare, che metteva a ((rapporto» l’annunzio della ceirnonia religiosa; i soldati accorrevano in massa; ed era veramente commovente il vederli pregare così devotamente, e moltissimi accostarsi con gran fede e fervore ai Sacramenti. «Tutti si prestavano per trasportare ed ornare, l’altare; tutti cantavano con slancio i canti religiosi e patriottici,:p4p1polari. -Un artista celebre dell’Opera Comique di Parigi, il sergente Garrus, intonata, con la sua bella voce di baritono, la Marsigliese della quale, la folla dei soldati, cantava il ritornello. Ora, per causa della stagione, non possiamo più celebrare queste funzioni religiose in faccia al nemico e siamo costretti a celebrarle nelle chiese e cappelle, che riescono però sempre troppo strette. Durante l’Avvento, il terupp,natalizio, la Quaresima e la Pasqqa, abbiamo celebrato delle funzioni indimenticabili ogni sera, dopo la minestra, si adunano i soldati per, far loro una breve allocuzione, accompagnata da canti, da qualche posta di rosario, e finendo con 1. benedizione del SS. Sacramento.» Nulla di più pittoresco di queste riunioni! i soldati arrivano a gruppi: si fermano sulla porta per finir di fumarevlo,,scorcio di sigaretta. ognuno vuol prender da sè l’acqua benedetta, le grosse scarpe rumoreggiano sulle lastre, i banchi si riempiono, l’harmonium, suonato da qualche ufficiale, fa i primi ac cordi, ed il coro formidabile intona i suoi canti prediletti. Si termina poi con le notizie del giorno: riassunto dei principali avvenimenti, lettura e commenti sul «comunicato dello stato maggiore». Non si può esprimere l’interesse col quale i soldati ascoltano le istruzioni dei loro cappellani e quale autorità mòrale essi abbiano su di loro! Prima di credere ad un avvenimento essi s’informano se lou capèlan l’ha annunziato. Molti soldati si convertono e ritornano ai sacramenti dopo quindici e venti anni che non vi si accostavano più: molti altri divengono, al campo, religiosissimi e devoti. Molti che han perfino dimenticato le preghiere più necessarie, si accostano rispettosamente al Cappellano, perchè le insegni loro. Che fate voi là? — domanda il Cappellano ad un gruppo di soldati, inginocchiati sui banchi, durante il giorno. Signor Cappellano, studiamo le preghiere che abbiamo dimenticate. E tutti vogliono corone e medaglie, da portare indosso durante la battaglia. Più volte, tornando incolumi da questa, i sol: dati vogliono che il Cappellano celebri una Messa per i loro fratelli caduti, altri per esser stati preservati dal pericolo, e per questo fanno delle piccole collette fra loro e bene spesso il comandante e gli altri ufficiali vi prendono parte. Ma se il Cappellano militare è l’aiuto del soldato, al campo poi, per i poveri feriti ne è il conforto supremo, il sollievo più desiderato ed implorato. Le nostre guerre d’Africa e di Libia, l’attuale orribile guerra francese, forniscono aneddoti commoventissimi e consolanti. Finita la battaglia, il Cappellano si affretta a recarsi là cive la terra.è seminata di cadaveri, di feriti; i quali, scorgendolo, radunano-. le loro- ultime forze per chiamarlo, implorando la sua benedizione, l’assoluzione, raccomandandosi a lui, per inviare ai cari lontani l’ultimo saluto del moribondo, spesso per consegnare a lui l’ultimo ricordo. In quel momento supremo, il Cappellano rappresenta, per il soldato, tutto ciò che egli ha di più caro al,mondo; ed è. felice di morire nelle sue braccia, sotto il suo bacio caldo di carità, d’amore, di fede e di patriottismo vero! Solo chi ha visto all’opera, sul campo o nell’ambulanza il Cappellano militare, può degnamente apprezzare la sua vita di fatiche inaudite, di privazioni, di emozioni e di sacrifizio... Per lui non c’è tregua; nè giorno nè notte egli ha riposo; corre sul campo per assistere i moribondi e benedire i cadaveri, ritorna coi feriti all’ambulanza, li veglia, li assiste come il più tenero padre, il più amante fratello. Un cappellano militare (lell..trmata francese scrive dal campo: «Oh! queste capanne dei villaggi di frdntiera, quante grandi e sante cose le loro vecchie mura hanno contemplato l» Chi può descrivere le scene commoventi che provoca l’arrivo del cappellano, nelle capanne ove giacciono i poveri feriti,