Pagina:Il cavallarizzo.djvu/105

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DEL CAVALLARIZZO

la, non diventi ò vile, & pauroso, overo inmansueto & pieno di furore. Et che sia vero ponete mente ancora meglio che alcuni cavalli battuti, & sgridati in stalla molte volte tremano per timore, senza causa alcuna stando alle lor poste; & si vanno dimenando in qua, & in la con la testa, come quelli che sempre aspettano di esser aspregiati; pensando sol nel veder l’huomo che sempre gl’habbi à fare simili inconvenienti. Si vedeno ancora con ogni sforzo, & impeto moversi, & adirarsi; & ciò anco dimostrano ne’ gl’occhi, che se gli fanno infiammati; come se volessino scacciare da se il lor contrario, & quelle cose che li sono fatte violentemente, & fuor di proposito. Però ad ogni buon governo questo principalmente si richiede che il cavallo sia amato, & accarezzato, & in conto veruno aspreggiato, & massime sulla stalla. Per la qual cosa devriano i padroni ben spesso, come dissemo, veder i lor cavalli sulle stalle; & non far loro, ne patire che altri faccino asprezze; dalle quali risultano tanti & milli mali. Et oltra che vederiano il governo de’ cavalli, non sariano ne anco incogniti à quelli. Il che importa pur assai, per esser di natura tale il cavallo, che se ricorda de i beneficij; e de i dispiaceri; & per essere molto grato animale, & massime al suo padrone; come già provassemo diffusamente. Et parmi che il cavalliero, che haverà uno, ò più cavalli, li deggia non solo amare, ma esserne non meno gelosissimo, che s’havesse una bella donna; la qual volessi sempre vedersi appresso; & non la lasciasse andare ne à conviti ne à feste; perche non tornasse poi à casa con cattivi costumi, & opinioni nuove. Questo precetto utilissimo, & perfettissimo deveno tenere molto carto i cavallieri, & signori che mai si debbiano fidare in modo ne’ servitori, maestri di stalla, & cavallarizzi che anch’essi non vedino spesso l’opera loro; raccordandosi che, come dissemo di sopra, l’occhio del padrone è quello, che ingrassa il cavallo. Procurino anco di essere presenti quando si cavalcano à lettioni, & se non sempre, che gli è quasi impossibile, almeno più spesso che lor possino. Perche è prima il fronte dell’occipitio. Et più commove & costregne la presentia di Turno che d’altri. Ma ritornando al governo. Vorrei ancora, che pian piano s’usasseno allo strepito dell’armi; accioche imparasseno à non spaventarsene. Ma questo dico quando saranno però assicurati, & dimesticati bene: & che saranno avezzi à sella, & briglia, che altrimente non si deve far cotai strepiti sulla stalla. Perche più tosto potrebbe causar male, che quello effetto che noi desideriamo. Nondimeno quando si facesseno con destrissimo modo, & à poco à poco crescendo ad un dover convenevole: io lodarei anco questo. Non saria se non bene ancora che nel muro della magnadora avanti à cavalli, fossino dipinti gl’huomini armati à piedi & à cavallo. Et quando i poledri fosseno assicurati ci si potrebbeno attaccare de’ corsaletti, & altre armi. Et alcuna fiata si potrebbe far passeggiare per la corsia alcuno armato d’arme bianche; il quale