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DEL CAVALLARIZZO

d’altre, che di carezze: e di sferza: & però gl’usarete il bastone, con i gridi terribili; & tutti gl’altri castighi, che se gli convengano. E’ ben vero che se fosse disdegnoso di bocca, per haverla tenera, gli devete andare con più riguardo. Ma considerate che se la bocca è tenera per le barre, & per il resto & massime per il barboccio, di usarli freno dolci, & barbozzali piacevolissimi. Quel portar di fetuccia à simili cavalli, ancor che habbi molto dell’affettato, laudo assai, & massime se per cagione del barboccio, & barbazzale beccheggiasse, e che facilmente per tenerezza si rompesse. Et avertite, che il cavallo alcuna volta beccheggia per causa che il scaglione, ò altro dente mascellaro per essere più lungo & aguzzo del devere, gli punge la gengiva, over di dentro il labbro; e da qui viene anco che molte volte non mangia così bene come devria, e si smagrisce, però gli lo farete limare & scrurtare dal marescalco con destrezza. I morsi dolci giovano molto à cavallo, che scrolli il capo, quando però è di gentil bocca; ma s’havesse la bocca dura, & falsa, & fosse d’animo perfido non li giovarebbe tal dolcezza, ma si bene i debiti castighi di sproni, di bachetta, di staffa, e di suffrenate hora da una, & hor da un’altra banda; accompagnando questi sempre con l’aiuto della voce conveniente, & con tenerli la man della briglia molto ferma ma temperata, & le corde del capezzone, se per questo bisogno ve ne servete, & ve ne devete servire, tirate à segno. Il medesimo si deve usare quando il cavallo nel passo, nel trotto, galoppo, & parare andasse di volta in volta abbassando il capo, più di quello, che non si gli conviene, & anco quando si attuffa. Benchè all’attuffarsi propriamente più si convengono le suffrenate, e le scapezzate all’insù, che altro. Et avertite che se calasse il capo piu da una che da un’altra banda, che le sbrigliate & scapezzate deveno essere date con una redine sola, & con una corda dalla parte contraria dove s’abbassa. Così anco deveno essergli dato gl’altri castighi. Ma attuffandosi giusto, il castigho sarà di redine pari; de’ calcagni, & speron pari, overo ch’una botta di speron sia data da una banda, alla quale subito corrisponda l’altra.

Cap. 57. Del cavallo che se ne va di bocca, per cattiva creanza.


I cavalli, che saranno da poledri mal creati, & col spesso correr posti in fuga facilmente se ne andranno di bocca. Per questo io vi ho detto più volte, che di raro devete far correre i vostri cavalli; li quali non siano prima ben fermi di testa, & di bocca, e non habbino le forze unite, e l’altre parti che se li convengano. Non dimeno di nuovo io vi avertisco, che à poledri non debbiate dar carriera se non di raro; & massime se di natura conoscerete che siano spiritosi, e di cattiva bocca; & anco colerici, e disdegnosi, come sogliano essere i sauri accesi, e gl’assai roani, & quei c’hanno il muso che rosseggia