Pagina:Il cholera in Barberino di Mugello - Carlo Livi, 1855.djvu/34

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che la persona cui appartiene non sa a quest’ora, e forse nol saprà mai, d’avere operato una di quelle azioni, che Dio solo può premiare e in una vita migliore della presente. Una povera donna Luisa Poli moglie d’un Braccesi non aveva di buono fra le sue masserizie, che un letto di piume, ch’ella s’avea messo insieme adagio adagio colla propria industria. Ammalatisi in uno stesso giorno tre della infelice famiglia Braccesi, ella fu sollecita a prestare il suo letto colle coperture alla cognata rimastane senza, condannandosi così a dormire per un mese circa sulla nuda terra, esposta a tutti i rigori della stagione. Veramente cotesta povera e semplice donna fece il più grande atto di generosità che mai si possa, perchè diede tutto quello che avea; testimone il vangelo di Cristo.

Dissi pure, che il paese intero abbisognava d’una cura igienica. L’igiene nella vita fisica de’ popoli risponde a ciò, che è l’educazione nella vita loro morale e intellettiva, la quale come ha per iscopo supremo addirizzare gli animi alla virtù, e allontanare ogni causa o pericolo di errore, così questa mira ad assecurare i corpi dalle umane infermità, non solo informando a robustezza la fibra e convalidando le forze organico-vitali, ma removendo da essi ogni sinistra influenza. Temperate gli animi alla virtù, e avrete molti delitti di meno; temperate i corpi a salute, e avrete di meno molle malattie. E veramente non si sa intendere, perchè, dove veramente l’arte nostra è sicura nel consiglio, potente nell’operare, nessuno consulti il medico o gli dia retta; mentre tutti poi fanno il lamentio grande, perchè la medicina non sana tutti i malati e tutte le malattie: come se la natura avesse ceduto