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IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI



4.


Gli sregolamenti ch’egli confessa e l’anarchia negli istinti non sono i soli indici della decadenza in Socrate: ne è un indizio pure la superfetazione del logico e quella cattiveria di rachitico che lo distingue. Non dimentichiamo neanche quelle allucinazioni dell'udito che sotto il nome di «demone di Socrate» hanno ricevuto una interpretazione religiosa. Tutto in lui è esagerato, buffonesco, caricaturale; e nello stesso tempo tutto è pieno di sotterfugi, di sottintesi, di sotterranei. — Io procuro di comprendere da quale idiosincrasia ha potuto nascere questa equazione socratica: ragione=virtu=felicità; la più bizzarra equazione che vi sia e che contro di sè ha, particolarmente, tutti gli istinti degli antichi Elleni.


5.


Con Socrate il gusto greco si altera in favore della dialettica. Ma cosa avviene esattamente? Prima di tutto è un gusto distinto che è vinto; con la dialettica il popolo arriva ad avere il sopravvento. Prima di Socrate nella buona società si scartavano le maniere dialettiche: si consideravano come maniere cattive, compromettenti. La gioventù si metteva in guardia contro di esse; e si diffidava di tutti coloro che presentavano in tal modo le loro ragioni. Le cose oneste e le


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