Pagina:Il diavolo.djvu/159

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Possessione 151

s’immergerebbe nella diabolica tenebra come un astro che si eclissa s’immerge nel cono d’ombra di un altro. Ma questa opinione si regge male, e giova più credere a una vera e propria penetrazione e commistione, le quali si compievano a volte con fulminea rapidità. Ogni pretesto era buono ai diavoli per invadere chi non si guardava e non si premuniva. Se l’anima non era più che intera e più che salda, correva pericolo grande e continuo, giacchè una incrinatura bastava a Satana per penetrarvi. Ogni peccato commesso, anche se minimo, era come una porta aperta al nemico, e non solamente ogni peccato, ma ancora ogni più leggiera negligenza, ogni più piccola sbadataggine. Un fanciullo ha sete e chiede da bere. Appare subitamente un diavolo travestito e gli porge un bicchier d’acqua: il povero bambino la beve senza pensare di farci su il segno della croce, e il diavolo gli entra in corpo. Questo si legge nella storia della invenzione di San Celso. A questo modo a un di presso una monaca si cacciò in corpo il diavolo mangiando una lattuga: lo attesta san Gregorio Magno. Di una puerpera che inghiottì il