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La possessione 153

della possessione. Anzi il corpo si poteva considerare come un ordinario abitacolo di demonii. Dice santa Brigida nelle sue Rivelazioni che il diavolo sta nel cuor dell’uomo come il verme nel pomo, nei genitali come un nocchiero in nave, fra le labbra come un sagittario con l’arco teso.

L’invasione poteva essere di un diavolo solo, di molti, e i molti potevano non invadere tutti in una volta, ma a più riprese, in varii stuoli, secondo chiedeva il bisogno. Di un indemoniato, in cui erano entrati 6666 diavoli, si legge già nell’Evangelo di San Luca. Gregorio Magno racconta: Una giovane sposa, in Toscana, doveva recarsi alla cerimonia della solenne dedicazione di una chiesa a San Sebastiano. La notte precedente all’andata cercò ed ebbe, in mal punto, le carezze del marito. Entrata la mattina seguente nel santuario, fu subito invasa da un diavolo che, scongiurato, saltò addosso al prete. I congiunti condussero la donna, non bene guarita, sembra, a certi incantatori, i quali non ottennero altro con l’arte loro se non di farla invadere da 6666 diavoli nuovi. Questi finalmente