Pagina:Il diavolo.djvu/428

Da Wikisource.
420 Capitolo decimoquarto

la sciagura che sta per incogliere Orlando e gli altri paladini in Roncisvalle. Egli allora evoca il demonio Astarotte per sapere dove sieno Rinaldo e Ricciardetto. Astarotte narra una lunga storia delle loro avventure in Asia ed in Africa, poi, a un certo punto gli scappa detto che il Figliuolo non sa tutto ciò che sa Dio Padre. Malagigi rimane di ciò confuso, e vuole averne ragione; ed ecco il diavolo entrare in un nuovo discorso, in cui molto dottamente, e in modo al tutto ortodosso, ragiona della Trinità, della creazione, della caduta degli angeli; e avendo Malagigi notato che questa caduta non par si concilii con la infinita bontà di Dio, egli va sulle furie, e afferma che Dio fu egualmente buono e giusto per tutti, e che i caduti non d’altri si debbono dolere che di sè stessi. Dopo di ciò, tolto in sua compagnia il demonio Farfarello, se ne va in Egitto, per prendere Rinaldo e Ricciardetto, cui usa, tornando, mille cortesie. Provvede vivande squisite, sventa l’inganno di un altro demonio, Squarciaferro, mandato da un negromante nemico, e a Rinaldo descrive molti strani animali che sono in Africa e in Asia,