Pagina:Il piacere.djvu/245

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― Rendimela, chè la porto a Muriella.

― Muriella la guasterà.

― Rendimela; ti prego!

La madre guardò Andrea. Egli si avvicinò alla pietra, le tolse la ghirlanda e rese questa a Delfina. Ne’ loro spiriti esaltati la superstizione, ch’è un delli oscuri turbamenti portati dall’amore anche nelle creature intellettuali, diede all’insignificante episodio la misteriosità di una allegoria. Parve loro che in quel semplice fatto si occultasse un simbolo. Non sapevan bene quale; ma ci pensavano. Un verso tormentava Andrea.


“Non vedrò dunque il gesto che consente?„


Un’ansia enorme gli premeva il cuore, come più s’avvicinava il termine del sentiere; ed egli avrebbe dato metà del suo sangue per una parola della donna. Ma fu ella cento volte sul punto di parlare, e non parlò.

― Guarda, mamma, là giù, Ferdinando, Muriella, Riccardo... ― disse Delfina, scorgendo in fondo al sentiere i figli di Donna Francesca; e si spiccò a corsa, agitando la corona. ― Muriella! Muriella! Muriella!