Pagina:Il piacere.djvu/274

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disonore, come d’un sacrilegio, come d’una violazione; io n’ho una paura disperata e folle, come d’un nemico fraudolento che a penetrar nella cittadella conosca vie da me stessa non conosciute.

E intanto io veglio, nella notte; e, scrivendo questa pagina nell’orgasmo in cui gli amanti scrivono le loro lettere d’amore, non odo il respiro di mia figlia che dorme. Ella dorme in pace; ella non sa quanto l’anima della madre sia lontana....

1 ottobre. ― I miei occhi vedono in lui quel che prima non vedevano. Quando egli parla, io guardo la sua bocca; e l’attitudine e il colore delle labbra mi occupano più che il suono e il significato delle parole.

2 ottobre. ― Oggi è sabato: oggi è l’ottavo giorno dal giorno indimenticabile: ― 25 SETTEMBRE 1886.

Per un caso singolare, sebbene io ora non eviti di trovarmi sola con lui, sebbene anzi io desideri che venga il momento terribile ed eroico; per un caso singolare, il momento non è venuto.

Francesca è rimasta sempre con me, oggi. Stamani abbiamo fatto una cavalcata per la via di Rovigliano. E abbiamo passato il pomeriggio quasi tutto al pianoforte. Ella ha voluto ch’io le sonassi alcune danze del XVI secolo, poi la Sonata in fa diesis minore e la celebre Toccata di Muzio Clementi, poi due o tre Capricci di Domenico Scarlatti; e ha voluto ch’io