Pagina:Il podere.djvu/74

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— Mi dispiace, signor Selmi, perchè suo padre da tanti anni si serviva da me; ma è assolutamente necessario che mi paghi.

Il droghiere, come tutti quelli delle altre botteghe, aveva smesso di servire, piantando il banco; e, d'accordo con i clienti, non voleva perdere il trasporto funebre. Le serve, alle finestre, si affacciavano con i cenci da spolverare in mano, un vetturino aveva fermato la carrozza, alzandosi ritto per vedere meglio di tutti.

Remigio rassicurò il droghiere, giurandogli che avrebbe fatto di tutto; e allora quegli, mentre passava la croce, e tutti si toglievano il cappello, doventò fin quasi troppo gentile:

— Spero che anche lei verrà da me! Non mi farà torti! Sa chi è morto? Quel calzolaio che stava vicino alla chiesa del Carmine... non ha capito? Quello che andava sempre vestito di chiaro, aveva due cani...

Ma, visto che Remigio non capiva, gli disse:

— Ci ho sempre il burro fresco e tutto quel che vuole.

Il giovane, giacchè s'era fatto più largo, continuò la strada; aspettandosi di essere fermato da qualche altro. E, passando dinanzi al caffè Greco, il punto centrale della città, affrettò il passo, voltando, per andare