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116 | Dio ne scampi |
Ah l’amor poco avveduto delle nonne e delle mamme, degenerando in dolosa indulgenza, quante ha pervertito e corrotte anime generose, che un po’ di sostenutezza, di rigore, di freno, avrebbe serbate o ricondotte sulla via del bene!
Maurizio Della-Morte, invece, quando la Salmojraghi gli raccontò l’avvenuto, storse la bocca. Quanto volentieri l’avrebbe persuasa di piantarlo! Già, principiava ad esserne ristucco. E, poi, aspettava, a giorni, il permesso di viaggiare all’estero; ed andava preparando le valige e procacciando commendatizie, per Parigi e Brusselle e Berlino. Quindi, ad accampar pretesti di prudenza, di riguardi, di non so che cosa.
— «Non temer nulla» - susurrava, sorridendo, la Radegonda.
— «Io, per me, non temo nulla! Ma sarei uno egoista stolto, se pensassi a me solo e non a te, cara!» - rispondeva lui.
Ed ella: - «Sarà quel, che sarà! T’amo! con te, ho la felicità! Che importa, cosa possa costarmi, in avvenire? Chi non risica non rosica!» - E, così dicendo, gli morsecchiava, per ischerzo, la mano sinistra, che aveva preso fra le sue, quasi volesse rosecchiarla, davvero.