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Guittalemme sono nato; in Guittalemme sono cresciuto, e sono stato allevato.

E che popolazione immensa, amico mio! Credo fermamente che superi, di gran lunga, quella di Londra! E una popolazione specialissima, variata, che non somiglia a nessun’altra; un insieme di cittadini intelligentissimi, poco o punto laboriosi; ma, in compenso, capaci di pensare e fare le cose più utili e più belle di questo mondo.

Perchè — vedete — io credo, senza tema d’andar errato, che i più grandi e geniali artisti, le maggiori glorie del mondo civile, innanzi alle cui opere tutti s’inchinano, sono usciti da quel nobile paese.

Chiedetene, caro Liberati, al nostro comune amico Murger!

La sua Bohème non è che un quartiere della vostro Guittalemme; i suoi boèmi (si può italianizzar la parola?) sono i vostri guitti.