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Cosi, in Guittalemme, si nasce quasi sempre artisti.

Attori drammatici e lirici; scultori; pittori; poeti; autori drammatici; romanzieri; tutti coloro che, in un modo o nell’altro, popolano il variato e infinito mondo dell’arte, sono, di solito, nati a Guittalemme.

E giusto però riconoscere che la maggior parte degli abitanti è costituita da’ comici.

Essi fanno la grande falange de’ guitti: giungono sulla piazza, in terza classe, quando non arrivano a piedi: vanno in iscena con l’abito stesso col quale viaggiano, facendo servire le coperte da letto come addobbo del palcoscenico, e le sedie di cucina quali soffici divani della «stanza di Luigi XI»!

Se il lettore vuol seguirmi, gli farò da cicerone. Nessuno, forse — mi si creda sulla parola — potrà, con maggiore conoscenza dell' ambiente introdurlo nei più riposti e oscuri vicoletti, e dirgli degli usi di questa grande città, che esiste fino dal tempo in che da Romolo e Remo fu promulgato L'editto, invitante la canaglia di tutti i paesi a popolare l’alma città di Roma.