Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/153

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— Perchè?

— Mi vedrebbero sempre con Ortensia....

— Eh! Ma tutto il mondo lo sa che Ortensia è la sua «piccola amica»! Che c’è di male? Sarebbe bella che per far piacere alle Melvi lei dovesse annoiarsi anche più di quello che si annoia! Faccia come me: non dia mai retta ad Anna, che ha poco giudizio.

Cercai anche di Guido e, trovatolo presso a casa sua, lo tenni in discorsi per condurlo al termine desiderato: a dirmi se qualcuno mormorava per la mia consuetudine con Ortensia.

— Bah! Lei potrebbe essere suo padre! — rispose Guido, beato nella faccia tonda. — Se la signora Eugenia avesse tanta fiducia in me!

Egli voleva persuadermi, con quella faccia così diversa dalla mia, che adesso era disgraziato; e parlava, parlava....

I giorni nei quali Eugenia convalescente passava le ore con noi in giardino erano trascorsi, pur troppo, e adesso egli non aveva che la sera a sua delizia; e anche di sera gli conveniva dimostrarsi molto riguardoso. Mi narrò come un tentativo perchè la signora Eugenia permettesse alle figliole un’altra passeggiata più lunga che quella delle Grotte, era fallito; che Eugenia minacciava ogni giorno di aprir gli occhi a Moser....

— Succederà un patatrac!

In conclusione, Guido aveva bisogno del mio aiuto; umilmente, con insistenza, mi pregava d’interporre, con Eugenia, una buona parola....

Perchè no? Sarebbe il pretesto ad affrontare Eugenia per il discorso che mi premeva molto di più.

— Tu abbi giudizio — (consigliavo io giudizio