Pagina:Infessura - Diario della città di Roma.djvu/26

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xxiv o. tommasini
Cortona. Bibl. Comunale e dell'Accademia Etrusca, ms. 302, sec. xviii (0,270 X 0,200) C5
Hannover. Bibl. Reale, arm. V, 5. È il testo dato dall'Eckhart il quale lo ragguagliò anche col ms. B5 E
Firenze. Bibl. Nazionale, cod. CXXVII Gino Capponi, sec. xviii (0,260 X 0,190) F
Ivi (sez. Magliabecchi) ms. II, III, 422, Magi. XXXVIII, 3, 61, sec. xvi (0,280 X 0,210), di carte 365 non numerate F1
Bibl. Riccardiana, ms. 1182, in-4°, sec. xviii (0,280 X 0,210), di carte 510 F2
Roma. Bibl. Ferraioli, ms. sec. xvii, di carte 510 non numerate (0,240 X 0,186) F3
Ivi, ms. sec. xvii, di carte 106 numerate nel retto (0,280 X 0,200) F4
Bibl. Nazionale V. Emanuele, ms. 304, XVIII, fondo Gesuiti, sec. xvii e xviii, di carte 193 numerate (0,275 X 0,205) G
Albano Laziale. Bibl. Giustinianea, presso il Seminario Vescovile, ms. sec. xvii, senza segnatura (0,220 X 0,250) G1
Londra. Museo Britannico, ms. 8431, in-8° gr., fine del sec. xvii (0,227 X 0,205) L
Ivi, ms. 8432, in-4 0, sec. xvii (0,297 X 0,194) L1
Ivi, ms. 8433, sec. xvii (0,280 X 0,200) L2
Ivi, ms. 8434, sec. xvii (0,315 X 0,215) L3
Ivi, ms. 26, 802, sec. xvii (0,308 X °0,205), di carte 191 numerate L4
Modena. Bibl. dell'Arch. di Stato, sez. Mss., cod. sec. xvii (0,254 X 0,191), di quaderni numerati 54, scritto in una sola colonna. È il testo del Muratori M

    implumbatam invenerunt, quam cum aperuissent, unum corpus cuiusdam mulieris (quod Tullie Ciceronis filiae fuisse creditur) integrum invenerunt». Finalmente il ms. della Comunale di Poppi, di poco valore, provenienza dal lascito del conte Fabrizio Orsini de’ Rilli, che legò la sua biblioteca al comune di Poppi nel 1825, inc.: «Nell’anno del Signore 1294», reca al luogo citato la postilla marginale: «Si crede che fusse il corpo di Giulia figliola di Cicerone», e al punto ove nel Diario riprende il testo latino (vedi p. 152) traduce in italiano: «Il dì 6 d’agosto essendosi un figliolo di Niccolò Vitelli da Castello, capo della cohorte, avvicinato al castello di Palliano, posto quivi il campo, fece battaglia con i Colonnesi», e così segue sino a c. 236: «e si disse che il Gran Turco era morto». Segue poi il consueto frammento italiano, sino alle parole: «per andare ad Ostia». Sopprime tutto il lungo brano delle accuse contro Sisto IV e gli epigrammi che seguitano.