Pagina:Infessura - Diario della città di Roma.djvu/37

Da Wikisource.



I. Post Curiam Romanam ex Galliis ad Urbem reversam usque ad Alexandri papae sexti creationem.


Manca lo principio.


......a pontificalmente, e disseli: «piglia tesauro quanto tu vói». 5 la campana di Anagni sonava a stuormo. lo conte Romano di casa Ursina veniva con gente, mandato dallo re Roberto che lo papa venisse a Roma, donne li cittadini da Anagna gridavano: «mora li forastieri»; et fuoro cacciati da Anagni li Colonnesi1. et in tre dÿ venne lo papa a Roma, et li cittadini romani gridavano paceb. 10 et lo papa respuse: «pace et sanitate ve tollac Iddio». et entrò in Santo Pietro. Napolione di Castiello, Io cognato de Sciarra, lo papa lo invitò a pranzo et domannollo se sapeva dove era Sciarra: «lo quale me ha detto: soreta è prenna» d. et Napolione rispuse e disse: «tanti ragazzi sono in casa, che l’haveranno potuta imprennare, 15 ma hora mai saria tempo di perdonare alli Colonnesi». e lo papa li disse che non voleva. Napolione li disse: «te bisogna di fare, et non partirai di qui», lo papa addolorato scrisse una

lettera allo re Carlo che lo cavasse de Roma, | che voleva far peggio alli Ursini che alli Colonnesi, et la lettra venne in mano

  1. Danno questo principio i mss. A B1 B3 C* C1 F F1 F2 G L2 L4 M1 M2 M3 O O1 P P5 P3 R R1 S S1 T V V1 V2 Y.
  2. Così C C1; O Ol R R1 S S1 V V1 gridavano pure
  3. Così C C1 R R1 S S1; E M vi dona
  4. E che socetta è pregna M che la sua zitta è pregna V che soreta ci prenda V1 che soreta ci prenni O1 che soreta ci pregni R che soreta sia prena R1 che sorata è prena O1 che soreta è prenna


  1. Cf. Gio. Villani, Croniche, VIII, cap. 63.