Pagina:Intorno ad alcuni avanzamenti della fisica in Italia.djvu/13

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quale per altro concede a Galileo il merito di aver accomodato un sì utile istromento. In una lettera latina, anche priva di data e diretta a non si sa chi, dice d’averlo mostrato a molti forestieri venuti in sua casa, i quali poi tornati a’loro paesi se n’erano appropriati la scoperta. Ciò egli scrisse ancora nel primo libro della sua Taumatologia, ove dice inoltre d’aver dato la descrizione del telescopio nel capo 10 del libro XVII della sua Magia. Poscia soggiunge averlo stimato cosa di poca importanza verso un altro istromento ottico, di cui brevemente indica la costruzione1. Noi lasceremo giudicare al lettore qual peso possa darsi a’richiami del Porta per l’invenzione del telescopio. Certo è che se non prima di Galileo, almeno contemporaneamente a lui, il Porta compose un cannocchiale, trovandosi un tale istromento esattamente descritto e rappresentato con una figura in una lettera da lui scritta a Federigo Cesi il 28 di ottobre 16102, cioè pochi giorni dopo che Galileo avea presentato alla repubblica di Venezia il cannocchiale da lui mirabilmente costruito3.

11. Intorno a vari soggetti d’ottica esatte dottrine sono dal Porta esposte nel suo pregevole trattatello sulla ottica rifrazione. Ivi egli avverte, che una superficie convessa d’un corpo immerso nell’acqua, ad un occhio che il guardi perpendicolarmente, in modo che le estremità ne siano rialzate dalla rifrazione, si mostrerà concava ed ingrandita4. Tale os-

  1. Veggasi l’addizione a questa memoria.
  2. Odescalchi, Memorie istorico-critiche dell’accademia de’Lincei. Roma MDCCCVI, pag. 90.
  3. Nelli, vita di Galileo T. I, p. 165.
  4. De refr. opt. lib. 1, prop. 10.