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LORENZO MASCHERONI




Nel fervore di studii e di rinnovamento politico, scientifico e letterario che si manifestò in Italia, accanto a poeti maggiori si mostra la serena figura di un poeta scienziato, di Lorenzo Mascheroni. Valente nelle dottrine positive, fu anche poeta egregio, fu anzi uno dei precursori della poesia nuova che celebra il suo connubio colle scienze.

Lorenzo Mascheroni nacque a Castagneta, frazione di Bergamo Alta, il 14 maggio 1750. Fattosi ecclesiastico, era nella sola età di diciotto anni già professore di umane lettere nel collegio della sua patria, dove cominciò ad acquistarsi una bella riputazione con un poetico sermone Sulla falsa eloquenza del pulpito. Gli fu poscia conferita la cattedra di lingua greca nell’Università di Pavia; ma essendogli nell’età di ventisette anni capitato nelle mani un libro di matematica, lo lesse con avidità, e concepì per questa scienza tanta passione, che rinunciò, per applicarvisi, a tutti gli altri studii. I suoi progressi furono rapidissimi, ed ottenne in breve la cattedra di geometria nel collegio Marsiano di Bergamo. Fu poscia eletto deputato al Corpo legislativo della Repubblica Cisalpina, ed invitato a Parigi per concorrere alla compilazione del nuovo sistema di pesi e misure. Si fece quivi amare da tutti i dotti per la mitezza de’ suoi costumi e per la modestia, compagna ordinaria dei sommi ingegni. Sembra che una soverchia applicazione nuocesse alla sua salute, e la morte lo rapì alle scienze il 30 luglio del 1800. Il giorno innanzi egli aveva ricevuto il decreto di elezione alla consulta di Milano; e dovendo sottoscrivere due lettere di ringraziamento, non potè sottoscriverne che una, e con mano vacillante.

Di tutte le opere di Lorenzo Mascheroni la più importante, quella che lo colloca in un posto elevato fra i poeti, è l’Invito a Lesbia Cidonia: fra i geo-