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Pagina:Iorga - Breve storia dei rumeni, 1911.djvu/160

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156 capitolo vii


con soggetto trovato in un viaggio fatto in Italia coll’inseparabile amico G. Negri — , poesie nel metro delle «doine» da lui raccolte e da un altro suo amico Alessandro Rusu, «Orientali» nello stile di Victor Hugo, — tutti i generi riuscivano al vivace e allegro ingegno di Vasile Alecsandri (nato 1821). Presso alla sua promessa sposa Elena Negri, che morì a Costantinopoli, dopo una lunga agonia in mezzo alla ridente natura italiana, Alecsandri scrisse barcarole veneziane e canzoni siciliani che traevano più il soggetto che la vera ispirazione da quei luoghi per lui indimenticabili.

9. Nei principati i movimenti rivoluzionari del 1848 furono più che altro la dimostrazione che un popolo intiero voleva essero libero: Il vero scopo era di scappar alla tutela russa che preparava l’annessione, riconoscendo la suzeranità osmana che non rappresentava più un nemico minacciante colla conquista. A Iassy Kogălniceanu e gli altri capi del giovane partito nazionale domandarono al principe la puntuale osservanza del Regolamento Organico; dopo qualche scenata di gusto francese, lo stesso principe, il quale pareva voler riconoscer la giustizia di queste rivendicazioni, faceva tradur in arresto, maltrattar e rinchiuder nei monasteri i capi del movimento ed esigliare questi malcontenti, tra cui si trovavano il gran poeta Alecsandri e quel Cuza che doveva esser poi il primo regnante della Rumenia unita. In Transilvania, dove i radicali magiari domandavano alla dieta la soppressione dei privilegi e degli altri resti