Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/184

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I longobardi non erano avidi di schiavi, come altri popoli antichi, ma sibbene di terre e di coloni, e reputarono turpe il celibato. Però all’ingenuo non era dato di menare a sposa la libertina, nè al nobile la donna di volgare lignaggio. Era tra essi consentito il concubinato con ciò che non era lecito possedere moglie e concubina.

In quanto riguarda il dritto civile, ogni cittadino poteva essere giudicato dalle leggi della sua nazione, o da quelle del suo padrone se meglio gli talentasse; e si adottavano savii temperamenti, acciocchè la giustizia fosse resa con imparzialità. Le pene erano sottosopra tutte pecuniarie, e non si concedeva ad alcuno di potersi avvalere dell’opera di avvocati e procuratori; per cui ciascuno trattava da sè la propria causa, purchè non fosse stato del tutto ignaro dell’arte del dire, e inabile a produrre in giudizio le proprie ragioni. La procedura constava di formoli brevi, semplici e chiare, e una gran parte delle azioni civili e criminali era riposta nell’accertare i fatti, e nei casi più dubbii si ricorreva ai giudizii di Dio, come il mezzo più acconcio a venire in chiaro della verità.

Per rispetto al dritto di successione, niun fratello potea vantaggiare le sue cose in danno degli altri, poichè era legge impreteribile che le parti disponibili d’un’eredità esser doveano affatto uguali. Le donne soggiacevano ad una perpetua tutela, vuoi del padre, o d’un prossimo congiunto, vuoi del consorte; nè senza il loro consenso erano ammesse a contrattare. Le leggi infine si promulgarono col consentimento dei grandi del regno, ed il celebre Ugone Grozio leva al cielo il sistema con cui erano esaminate e discusse.

Egli è noto che tutti i popoli barbari, che inondarono l’Italia, non ebbero in pregio che le sole armi, e le riteneano per unico sostegno degli stati, sicchè per questo le loro istituzioni non potettero allignare, e ai reami da essi sondati con la forza non arrise un durevole avvenire. Ma sebbene anche i longobardi, nei primi anni della loro signoria in Italia, avessero in ciò seguito l’esempio degli al-