Pagina:Isernia - Istoria di Benevento I.djvu/65

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niti di non omettere qualsiasi stratagemma di guerra per difendere dalla prepotenza straniera la terra dei padri loro? E però io ritengo che il violare con un sofisma sì indegnamente il trattato delle forche caudine fu un’onta incancellabile pei Romani, i quali ostentavano tanta religione per l’osservanza delle convenzioni, e che aveano eretto un solenne tempio alla fede.

Statuito adunque di non osservare i patti, i padri coscritti consegnarono ai Feciali i due consoli, che, legati, furono tradotti a Caudio. E quindi uno dei Feciali presentatosi al tribunale di Caio Ponzio gli disse che il popolo Romano, a sciogliersi dall’indegna convenzione firmata dai consoli senza l’assentimento del popolo Romano, li metteano interamente in loro balìa.

Ponzio indignato per una tale commedia, rifiutò generosamente di ricevere i consoli, e la guerra continuò più fieramente d’ambo le parti, dacchè i Romani miravano a cancellare la macchia delle forche caudine, e i Sanniti a trarre vendetta della violata fede, troppo tardi pentiti di non aver seguito il parere del vecchio Erennio. Essi in prima fortificarono Caudio, e, dopo respinto il console Pubblilio accampato poco lungi da Caudio, recaronsi in Apulia, ove, ingrossati, recarono in loro potere Luceria, la quale, dopo lunga lotta, fu astretta nuovamente ad arrendersi ai Romani per totale mancanza di vettovaglie. Tito Livio ci narra che settanta Sanniti con il lor duce Ponzio Telesino furono fatti passare sotto il giogo. Ma un tale racconto ha faccia di menzogna, e sembra foggiato dalla boria Romana (Niebhur), e però non è a farne conto, specialmente che, secondo Diodoro, Lucera non fu ripresa che cinque anni dopo. I Romani dopo varii prosperi successi astrinsero i Sanniti a chiedere due anni di tregua.

Intanto questi, per conservare la propria indipendenza, si studiarono di collegarsi con altri popoli d’Italia, e riuscirono in parte nel loro intento, giacchè insursero gli abitanti di Sora, spegnendo spietatamente tutti i coloni Romani, e sollevaronsi pure le città di Nuceria, Alfaterna e Saticula. Questa città fu tosto assediata dal console romano Lucio E-