Pagina:Issel - Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos, Milano, Treves, 1876.djvu/139

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ritorno a massaua. 111

ritorno fra i miei, e già per essa mi sentivo in un attimo trasportato al natìo lido, ed alla fantasia riscaldata mi si affacciava un visibilio di gioconde immagini. Ma poi fra me medesimo andavo dicendo, che non era forse quella la nave aspettata, che forse non sarei giunto in tempo per imbarcarmi. Intanto acceleravo il passo con febbrile impazienza.

Pervenuti a Moncullo che già annottava, lasciai colà Sciangallo col mulo ricalcitrante, che non ristava dal tirar calci ogni qualvolta alcuno gli si avvicinava; tracannai poscia avidamente un sorso d’acqua offertomi, in secchio di cuoio, da una pietosa ninfa color di fuliggine, e proseguii tosto per Massaua a passo arrancato, col seguito dei due somari che ogni tanto piegavano le ginocchia per la stanchezza. A Ras Gerar tutto dormiva e non v’era un burchiello per traghettarmi a Massaua. Ma per buona sorte, mediante parecchi spari di fucile, riuscii a chiamare un battelliere, che stava all’altra riva, e mi feci trasportare nell’isola colla mia roba.