Pagina:Istituzioni di diritto romano.djvu/151

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148 introduzione

tere Auth, poi la rubrica del titolo, sotto il quale la Novella era nella collazione loro, in seguito le parole che cominciavano il paragrafo, e finalmente il numero della collazione, ed ordinariamente quello del titolo; come Auth de hered, ab intest. ven. §. si quis. Collat. 9. tit. 1. Oggi siccome le Novelle nelle Edizioni non glossate, sono comunemente classate nelle collazioni per ordine numerico, si cita ogni Novella pel numero che ha attualmente, senza riguardo alla collazione. Laonde la citazione precedente, oggi si farebbe così, Nov. 118. cap. I.

§. 218. Nel XIII Secolo gli studj Giuridici erano nuovamente caduti in basso, ma intorno a questa epoca sorge una scuola novella, che rovescia quella dei Glossatori e tiene il campo. È questa la Scuola detta dei Dialettici o dei Bartolisti, la Scuola comunemente chiamata barbara, per la poca perizia letteraria dei suoi membri, pel loro cieco e servile ossequio all’autorità dei nomi, ed al numero dei sostenitori di una opinione, qualunque ne fosse il merito intrinseco. Ciò non pertanto anche questa scuola ha i suoi pregj, ed ha reso non pochi servigj specialmente alla pratica. A questa Scuola debbonsi molti trattati speciali sulle singole materie del Diritto, composti ad uso del foro, nei quali si vede introdotta e seguitata fino all’esagerazione la Dialettica Scolastica. Di quì quel numero strabocchevole di distinzioni, divisioni, suddivisioni, ampliazioni, limitazioni, subampliazioni, sublimitazioni che deturpano tanti scritti, d’altronde pregevoli, e li rendono oscuri, tediosi, ed incomodi tanto che oggimai si consultano, ma non si leggono. Capo e fondatore di questa Scuola, comunemente si dice essere stato il Bartolo da Sassoferrato, giureconsulto che visse nella prima metà del XIV Secolo, onde il nome di Bartolisti dato ai seguaci della scuola medesima: ma la verità è che l’uso delle forme dialettiche fu introdotto da Odofredo, nella seconda metà del Secolo XIII: peraltro la fama del Bartolo fece andare in dimenticanza i suoi predecessori. Il Bartolo godè di tale una autorità sì in vita che dopo morte, per le sue opere e pel suo insegnamento giuridico, che difficilmente altra uguale se ne può citare nella Istoria letteraria del Diritto. Nella Spagna e nel Portogallo at-