Pagina:Istituzioni di diritto romano.djvu/30

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introduzione 27

Diritto fosse la Morale, e la Giustizia una Virtù; non è strano che alla Giurisprudenza desse gli attributi della Filosofia.

§. 29. Queste idee del Diritto, della Giustizia, della Giurisprudenza, che stanno scritte nelle Istituzioni e nelle Pandette, sono l’espressione della teoria, del sistema razionale dei Giureconsulti Romani quanto al Diritto considerato astrattamente, al Diritto cioè, quale si concepisce prima che il Legislatore abbia agito sul medesimo, quando è nella sua fase psicologica. Ma in pratica avevano idee sul Gius, sulla Giustizia, sulla Giurisprudenza analoghe alle nostre.

§. 30. Tre, dicevano i Romani Giureconsulti, essere i Precetti del Gius: Honeste vivere; - neminem lædere; - suum cuique tribuere (Ved. Istit. Lib. I. Tit. I. §. 3. Ved. Pand. Lib. I. Tit. I. fr. 10. §. 1.) Evidentemente sono questi, tre precetti di Morale, ma fondamento di regole giuridiche.

a) Infatti, come ha osservato il Savigny (Cap. I. Vol. I. Sistema di Diritto Romano) il primo precetto honeste vivere impone in Diritto l’obbligo, all’uomo, di conservare la sua morale dignità negli atti esteriori. Da questo precetto derivano in Diritto Romano il divieto al fratello di sposare la sorella, il divieto della poligamia, il divieto alla vedova di passare a seconde nozze prima dello spirare dell’anno del lutto ec. Ed una pena in Diritto Romano viene applicata a chi non rispetta questi divieti, derivanti dalla regola honeste vivere.

b) Il secondo precetto è: neminem lædere. Da questo precetto discendono tutte le regole giuridiche, che vietano di offendere altri nella persona e negli averi, che impongono la lealtà e la sincerità nelle contrattazioni, che puniscono la frode, che obbligano a indennizzare colui, cui un danno sia stato cagionato o per dolo o per colpa.

c) Finalmente il terzo precetto: suum cuique tribuere, è quello che più degli altri tutti, è fonte di regole giuridiche, perocchè contiene la sanzione del Diritto di proprietà cui tutto il Diritto Privato di riferisce e fa capo.

Se questi tre precetti si considerano dallo aspetto puramente Morale, il primo è il più importante degli altri, anzi li compren- -