Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/370

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344 che oggi ne rimangono debolmente ne annunziano Y antica magnificenza del luogo, a cagion dei danni cagionali e dair edacità del tempo e dalla mano dell’uomo nel rimodernare. E queste sono quelle, cioè di S. Giovanni del Toro, di 8. Margherita, di s. Maria de Gradiilo, deirAnnunciata, di s, Mariino del Lacco ^ di s. Andrea del Pendolo, di s. Pietro della Costa, di s. Angelo a Turiello j e due monisteri, cioè di s. Chiara di monache francescane e r altro de’ Minori Conventuali (i). La chiesa di s. Giovanni del 2bro fu fondata nel 1069 sotto al doge d’Amalfi Sergio VI: e veniva amministrata da quattro parrochi essendo dotata copiosamente di rendite. — Questo famoso santuario resta gravemente altera-» io nel suo carattere. Esso vien diviso in tre ale con otto colonne di marmo, e vi esiste un magnifico pulpito di non minor pregio delP anzi nomi nato, fatto costruire dalla nobile famiglia Bovio — La chiesa di s. Maria de Gradillo egualmente antichissima, è stata rimodernata ed impicciolita. Essa un tempo Serviva di sedile alla nobiltà del luogo^ che si radunava ogni qualvolta dovea discutere gV interessi pubblici o particolari. E sappiamo ben anche che appunto in questa chiesa davasi solennemente il possesso al Comandante del ducato di Amalfi (a). (1) Altre chiese e ritiri religiosi comprendcyaDsi in questa illustre città y oggidì rimaste in upa ricordanza oscura e vana! Esse erano le seguenti, cioè s. Agnese tU Petrito-^ s. Maria a lago -«s. Matteo del Pendolo — s, Cesario *^8. Barbara — 8. Giacomo -^s. Felicita— » s. Niccolò a Carpano*-^». Marco a f /aziona -^ s, Niccolò di ^ruta* ra*^ •«Bartolomeo *-• s, Niccolò a ^p^r* — •. Agqello ec, (a) Ej^ reglst. archiv, Kegn, i3a3. arca A. m. 57. n, i^.-^NobiIh Q«Petirus Scoraomilee Cii|ùtaneu8 ducatua Amalpbiac possessiònem