Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/161

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122 Dell'Historie de' Galli Senoni.

con le medesime da' lini, e da olive si cava l'oglio, si assodano panni & macinansi i cciori, si tira il rame fuso; e non gran tempo adietro essendovi la Zecca, parimente cuniavansi le monete. Nel suo fecondissimo Territorio, appresso un Castello, detto Sant'Hippolito, trovasi di bellissima pietra un'abbondante vena, molto à gli sontuosi edificij accommodata; e quantunque da tutti li vicini luoghi quotidianamente si cavi, più presto crescere, che diminuire si vede.

S'alza l'Artico polo à questo sito, intorno à gradi 43, e mezo; nel Zenit, à i secoli passati verticale si fè la stella Australe del piè sinistro dell'Orsa maggiore, che hore si trova in Leone, à gradi 15. e minuti 23. nella Boreal latitudine di 43 gradi, e minuti 23. laquale (per essere martial di natura) spiriti bellicosi ne i viventi sublunari influisce, e molti nella profession militare riuscirono eccellenti; come in particolare Matteo Albani, che fù Colonello invitto: Orsino, de i cui fatti gloriosi à bastanza ne parla il Tracagnotti, e molti altri, che nelle guerre (particolarmente à difesa della Patria) immortali rendendosi, alle penne de gli Scrittori han dato di ragionare materia. Non mancarono parimente gli altri, che inhabili all'armi, applicaronsi alle lettere: Onde in queste ancora fecero gran progresso; e per mezo delle Stampe lasciando al Mondo memoria del saper loro (benche morti) ne gli Annali del Cielo, e della Fama nel Tempio, di quelli sempre viveranno i nomi; de' quali se ragionar volessi, astretto sarei di farne Catalogo longo: non tacerà però questa penna d'alcuni, che furono i più famosi, come trà Leggisti Benedetto Vadi, Girolamo Giganti, Cesare Nacci, Tomaso Attij, Alessandro Ambrogini: & trà gli Artisti Vincenzo Castellani, Antonio Giganti, Lodovico Roscelli, Giacomo Pergamini, Panfilo Florimbene, & Hippolito Peruzzini. Mà più di quelli, che con lor medemi, la Cittade illustrarono, sono in Cielo Aquilino, Gemini, Donato, Magno, e Gelasio, della primitiva Chiesa martiri gloriosi; de' quali fà particolar mentione al Baronio nel suo Martirologio. E sotto Diocletiano parimente (come i sudetti della medesima Città figliuoli) multiplicarono, illustrando co'l sangue le sue grandezze, Mauritio, Urbano, Accito, Martiniano, e Vincenzo Martiri. E nei tempi più moderni, altri, che nel fondare nove Religioni, per Iddio havendo gran sudori sparsi, credesi che in premio delle fatiche loro, in Cielo regnino co' Beati; & tutti per la cara Madre loro intercedendo, ciascheduno de gli suoi fedeli habitatori, nel passaggio da questo all'altro Mondo, sente gli effetti, appresso l'istesso Dio della loro protettione.

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