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Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/396

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Libro Terzo. 173

Lasciò due figli, ambi Dottori di Legge, i quali dall'essempio paterno stimoltai, à molte cariche di Governi furono assunti. Et il Minor Pier Maria nomato, secolar Sacerdote essendo, morì Vicario del Vescovo d'Isola, ne Brutij, lasciando con la sua morte sconsolati non tanto co' Diocesani quel Vescovo, che molto per la buontà l'amava, quanto i compatrioti medesimi, che in speranza vivean dovesse à maggior grandezze salire, per honorar in uno con se la Patria.


G

iovan Battista Ottaviani, sottile Dottor di Legge, essercitò la sua proffessione molti Anni in Roma, dove conosciuto il suo merito, la Sede Apostolica volle di lui servirsi ne' più difficili Governi del suo Stato; in cui felicemente riuscendo, fino al fine della sua vita fello continuare. Molto accrebbe in queste cariche de i beni di fotuna, i quali molto liberamente spese, non meno con gli amici, che à beneficio de' poveri, singolramente de' Padri Capuccini, à cui (oltre l'elemosine quotidiane) più volte ancora ne i Capitoli, che in Corinalto fecero, con lautezza somministrò gli alimenti, e nella sua morte di spose, che il simigliante gli suoi heredi facessero; come da suo figlio Angelo s'essequisce à pieno. Morì colmo d'opre buone, che gli fecero al Cielo (come si spera) nobile corteggio, con doglia universale di tutti li Corinaltesi, e de' poveri in particolare. Lasciò heredi Marc'Antonio, ed'Angelo, amendue Dottori di Legge. Marc'Antonio mancò alla Corte Romana, in cui con riputatione, e credito si essercitava nella professione legale, e di lui confidano molto i Cardinali della prima Corte: Onde non poco perciò della sua morte si dolsero.


C

intio Clemente, figlio di Diomede Clemente, svegliato ingegno essendo, fè in ogni Scienza profitto grande, particolarmente nella Medicina, in cui ad ogni altro del suo tempo prevalse. Medicò assai tempo in Roma i primi Cardinali del sacrato Collegio, & i Maggiori Personaggi di quella Corte, con tanto applauso, che à gran favore stimavasi essere da quello nelle sue infermità visitato. Quindi il Sommo Pontefice Paolo Quinto per suo Medico l'elesse, à quello solo la sua salute fidando; la onde esperimentato più volte nella propria persona il suo valore, accompagnato da sincera fede, dichiarollo suo Cameriero Secreto, Canonico di S. Giovan Laterano, & Abbate d'alcune Badie, che ogn'Anno tre mila scudi di Camera gli rendevan d'entrata. Nella vacanza dell'Apostolica Sede, dopò la morte del Pontefice Gregorio XV. in Conclave trovandosi à servire il Cardinal Borghese, hebbe occasione di trattare domesticamente col Cardinale Mafeo Barberino, il quale ne gli suoi discorsi conoscendo il saper' suo profondo, molto se gli affettionò: per lo che sendo egli eletto

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