Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/347

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napoleone 325


A Portalis, ministro de’ culti, il quale avea messo il molto suo ingegno a tutto servizio di lui, scriveva di abolir tutti i giornali religiosi, e ridurli a una sola Gazzetta dei Curati: eppure si sbigottiva quando contenesse alcuna cosa avversa alle libertà gallicane.

Volle anche farsi definitore dogmatico nel famoso Catechismo. Già negli articoli organici soggiunti al Concordato, aveva imposto vi sarebbe, come una sola liturgia, così un solo catechismo per tutte le chiese di Francia; e Roma, che ama l’unità, non disgradì questa determinazione. Napoleone incaricò di stenderlo un teologo italiano, addetto alla legazione del cardinale Caprara: ma avendolo fatto male, l’abate Emery suggeriva di prender il catechismo di Bossuet, prelato pel quale Napoleone mostrava somma venerazione non per altro se non perchè pareagli ligio a Luigi XIV. Ma il catechismo di Bossuet diceva: — Il quarto comandamento impone di rispettar tutti i superiori, pastori, re, magistrati e altri», nè di più avea preteso l’imperioso Luigi XIV. Qui bisognò far un intero capitolo sopra l’obbedienza dovuta ai principi, poi scendere in particolare a Napoleone e alla sua dinastia1.

Il cardinale Caprara, allora legato pontifizio, non sapeva più con-

  1. Nella VII lezione di quel catechismo si legge:
    D. Quali sono i doveri dei Cristiani verso i principi che li governano, e in particolare i nostri verso Napoleone I, imperatore e re?
    R. I Cristiani devono ai principi, e a noi in particolare dobbiamo a Napoleone, nostro imperatore e re, l’onore, il rispetto, l’obbedienza, la fedeltà, il servizio militare, i tributi per la conservazione dell’impero e del suo trono. Inoltre gli dobbiamo fervide preghiere per la salute sua, e la prosperità spirituale e temporale dello Stato.
    D. Perchè siamo tenuti a questi doveri verso il nostro imperatore e re?
    R. Primo, perchè Dio, che creò gl’imperi e li distribuisce a volontà, colmando l’imperatore di doni in pace e in guerra, lo stabilì nostro Sovrano, lo rese ministro della sua potenza, e sua immagine in terra. Onorare e servire il nostro imperatore e re è dunque onorare e servire Dio stesso. Secondo, perchè il nostro signor Gesù Cristo colla dottrina e coll’esempio ci insegnò quel che dobbiamo al nostro Sovrano; nacque obbedendo all’editto di Cesare Augusto; pagò l’imposta; e come ordinò di render a Dio quello che è di Dio, così ordinò di rendere a Cesare quel che è di Cesare.
    D. Non vi sono doveri particolari che ci attacchino più fortemente a Napoleone I nostro imperatore?
    R. I doveri che ci legano all’imperatore, ci legheranno anche ai successori suoi legittimi, nell’ordine stabilito dalla costituzione dell’Impero.