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128 la relatività e l'etere


glia al secondo. Inevitabilmente ciò solleva il problema di sapere se l’etere, al cui spostamento si attribuisce questo vento, ha effettivamente un’esistenza reale o non è che una semplice finzione della nostra fantasia. Perchè noi dobbiamo sempre ricordare che l’esistenza dell’etere è solamente un’ipotesi, introdotta nella scienza dai fisici, che convenendo che tutto dovesse ammettere una spiegazione meccanica, ne arguivano che dovesse esservi un mezzo meccanico per trasmettere le onde luminose e tutti gli altri fenomeni elettrici e magnetici.

Per giustificare la loro convinzione, essi hanno mostrato che un sistema di tensioni, pressioni e fili di trasmissione può essere immaginato nell’etere per trasmettere tutti i fenomeni naturali attraverso lo spazio e consegnarli sino al punto lontano, dove essi sono osservati — come un sistema di fili trasmette la forza meccanica dal cordone del campanello sino al campanello. Il sistema richiesto di tensioni, pressioni e fili trasmittenti fu trovato col tempo, ma si mostrò eccessivamente complicato. Forse non c’era da sorprendersi; l’etere non solamente doveva trasmettere gli effetti osservati, ma, così facendo, doveva celare la sua propria esistenza. Non poteva evidentemente essere una cosa semplice fare in modo che un unico e identico meccanismo trasmettesse precisamente il medesimo fenomeno sia che lo sperimenta-