Pagina:Jolanda - Dal mio verziere, Cappelli, 1910.djvu/156

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tima — che ricongiunge come un nodo ideale questa fragrantissima ghirlanda:

Questo il lieto tuo fato: esser amata
E amar felice. Non a tutti ei splende
Che intreccian nozze. Non a tutti rende
Cosí piena mercè l’immacolata

Bella luce d’amor. Non una offende
Nube l’azzurro della tua giornata,
E la tua giovinezza avventurata
Da un fido porto a un fido porto stende

La candid’ala di procelle ignara;
In un nimbo gentil di poesia
L’anima al nido placido ripara

Dolce sognante. E su le nove soglie
Dal ciel dorato della fantasia
La sorridente realtà Ti accoglie.

Leggiadra bruna incognita, che passate dal sogno alla realtà senza risveglio, dovete essere ben contenta di annoverare fra i ricordi di un giorno indimenticabile le nitide pagine dal nastro azzurro che la vostra amica vi dona. Per Voi sono più che versi armoniosi, sono atomi della vostra esistenza che hanno preso forma e colore per scortarvi come facelle amiche lungo l’ignoto viaggio dell’avvenire: è lo specchio magico della buona fata, il piccolo e prezioso specchio nel quale troverete ognora riflessa la serenità mite di una primavera a cui vi sarà dolce, forse, di ripensare fra le pompe dell’estate ardente. E possiate rimirarvi in mezzo la vostra immagine sempre così, come oggi, nella gaia veste ornata di fiori.