Pagina:Jules Verne - Viaggio al centro della Terra, Milano, Treves, 1874.djvu/50

Da Wikisource.
42 viaggio al centro della terra


«Lo Sneffels, sclamò egli, lo Sneffels!»

Indi, dopo avermi raccomandato col gesto un silenzio assoluto, discese nel canotto che l’aspettava; io lo seguii e non andò molto che noi premevamo col piede il suolo islandese.

A tutta prima apparve un uomo di bell’aspetto che vestiva l’uniforme di generale, ma non era altro che un semplice magistrato, il governatore dell’isola, il barone Trampe in persona. Il professore riconobbe subito con chi avesse a fare, consegnò al governatore le sue lettere di Copenaghen, ed appiccò con lui una conversazione in danese, alla quale io aveva le mie ragioni di non prendere alcuna parte. Il risultato di questo primo colloquio fu che il barone Trampe si metteva tutto a disposizione del professore Lidenbrock.

Mio zio ebbe un’affabilissima accoglienza dal sindaco, il signor Finsen, non meno militare per l’uniforme del governatore, ma del pari pacifico per indole e per stato.

Quanto al coadiutore, il signor Pictursson, egli faceva presentemente un giro episcopale nel baliaggio del Nord; noi dovevamo rinunciare provvisoriamente ad essergli presentati. Ma un carissimo uomo, e il cui aiuto ci riuscì prezioso, fu il signor Fridriksson, professore di scienze naturali alla scuola di Revkjawik. Questo scienziato modesto, non parlava che l’islandese e il latino: egli mi offerì i suoi servigi nella lingua di Orazio, ed io sentii ch’eravamo fatti per comprenderci, e fu infatti la sola persona colla quale io potessi intrattenermi durante il mio soggiorno in Islanda.

Delle tre camere, ond’era composta la sua casa, l’eccellente uomo ne pose due a nostra disposizione; noi vi ci alloggiammo dopo avervi fatto trasportare i nostri bagagli, la cui quantità fu cagion di stupore per gli abitanti di Reykjawik.

«Or bene, Axel, mi disse mio zio, la cosa procede benissimo, il più difficile è fatto.

— Come, il più difficile? esclamai.

— Senza dubbio, non ne rimane altro che scendere.

— Se voi vedete le cose a questa maniera, avete ragione; ma infine dopo essere discesi converrà risalire, mi pare?

— Oh! questo non m’inquieta punto. Vediamo, non c’è tempo da perdere; vo’ recarmi alla biblioteca; può darsi che vi ritrovi qualche manoscritto di Saknussemm, e sarò lieto di consultarlo.