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viaggio al centro della terra 89


— Eccoci giunti a quel periodo durante il quale apparvero le prime piante ed i primi animali.

— Ah! tu credi?

— Guardate adunque, esaminate, osservate.»

Costrinsi il professore a guardare colla lampada le pareti della galleria. M’aspettavo qualche esclamazione, ma non disse verbo e continuò la strada.

M’aveva egli compreso o no? Non voleva convenire, per amor proprio di zio e di scienziato, d’essersi ingannato scegliendo il tunnel dell’est, oppure voleva riconoscere il passaggio fino all’estremo? Era evidente che noi avevamo lasciato la strada delle lave e che quel sentiero non poteva condurre al focolare dello Sneffels. Frattanto io mi domandava se non attribuissi troppo grande importanza a siffatta modificazione dei terreni, e se per avventura non m’ingannassi io stesso. Attraversavamo noi davvero quegli strati di roccie sovrapposte alla massa granitica?

«Se ho ragione, pensai, devo trovare qualche avanzo di pianta primitiva, ed allora bisognerà pure arrendersi all’evidenza. Cerchiamo.»

Non avevo fatto cento passi che mi si offrirono allo sguardo prove incontrastabili. Così doveva essere, perchè all’epoca siluriana i mari contenevano oltre mille e cinquecento specie vegetali o animali. I miei piedi, avvezzi al suolo duro delle lave, calpestavano d’un tratto un terriccio composto di avanzi di piante e di conchiglie. Sulle pareti si vedevano chiaramente impronte di fuchi e di iocopodi. Il professore Lidenbrock non poteva ingannarsi, ma egli chiudeva gli occhi, immagino, e continuava il suo cammino con passo invariabile.

Era ostinazione spinta oltre tutti i limiti. Non ne potei più, e, raccolta una conchiglia perfettamente conservata, che aveva appartenuto a un animale press’a poco simile al cloporto attuale, raggiunsi mio zio e gli dissi:

«Guardate!

— Ebbene, rispos’egli tranquillamente, è la conchiglia d’un crostaceo dell’ordine dei trilobiti ora scomparso; null’altro.

— Ma non ne deducete voi?

— Ciò che ne deduci tu stesso. È vero, noi abbiamo abbandonato lo strato di granito e il canale delle lave. Può essere che io mi sia ingannato, ma non sarò certo del mio errore, se non quando avrò raggiunto l’estremità di questa galleria.