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analitica dei concetti 113

eviterei almeno un errore con un giudizio negativo. Laddove, in quest’altra proposizione: «l’anima è non mortale», io ho realmente affermato quanto alla forma logica, ponendo l’anima nell’ambito illimitato degli esseri che non muoiono. Ora, poichè il mortale forma una parte, e il non-mortale l’altra di tutta l’estensione degli esseri possibili, io non ho detto altro con la mia proposizione, se non che l’anima fa parte del numero infinito delle cose che restano, quando io ho sottratto interamente il mortale. La sfera infinita di tutto il possibile non è limitata quindi se non in questo senso, che tutto ciò che è mortale ne è stato separato, e l’anima vien posta nel restante spazio della sua estensione. Ma questo spazio, pur dopo questa sottrazione, rimane sempre infinito; e noi possiamo toglierne ancora molte altre parti, senza che il concetto dell’anima ne guadagni per nulla, o venga positivamente determinato. Questi giudizi, infiniti rispetto all’estensione logica, realmente dunque sono soltanto limitativi rispetto al contenuto della conoscenza in generale; e perciò non devono essere trascurati nel quadro trascendentale di tutti i momenti del pensiero nei giudizi, poichè la funzione dell’intelletto qui esercitata può essere importante probabilmente nel campo della sua conoscenza pura a priori.

3. Tutte le relazioni del pensiero nei giudizi sono: a) del predicato col soggetto; b) del principio con la conseguenza; c) della conoscenza divisa e di tutti i membri della divisione fra loro. Nella prima specie di giudizi sono considerati nel loro rapporto reciproco soltanto due concetti; nella seconda, due giudizi; nella terza, più giudizi. La proposizione ipotetica: «se c’è una giusitizia perfetta, chi persiste nel male è punito», contiene in realtà il rapporto di due proposizioni: «c’è una giustizia perfetta» e «chi persiste nel male è punito». Se le due proposizioni sieno vere in sè, qui rimane indeciso. È solo il loro nesso che vien pensato per mezzo di questo giudizio. Finalmente, il giudizio disgiuntivo contiene un rapporto di due o più proposizioni tra loro, ma non un rapporto di derivazione dell’una

Kant, Ragion pura. 8