Pagina:Kant - Critica della ragion pura, vol. I, 1949, trad. Gentile-Lombardo.djvu/51

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prefazione alla seconda edizione 29

tico necessario della mia ragione, senza togliere a un tempo alla ragione speculativa le sue pretese a vedute trascendenti; giacchè, per arrivare a questo, bisogna che essa impieghi tali principii; che non si estendono in realtà se non agli oggetti di esperienza possibile, e quando tuttavia si vogliano applicare a ciò che non può essere oggetto di esperienza, lo trasformano realmente subito in fenomeno, e così dimostrano impossibile ogni estensione pratica della ragion pura. Io dunque ho dovuto sopprimere il sapere per sostituirvi la fede; e del resto, il dommatismo della metafisica, cioè il pregiudizio di progredire in questa scienza senza una critica della ragion pura, è la vera fonte dello scetticismo che si contrappone alla moralità, la quale è sempre mai fortemente dommatica. — Se dunque è impossibile lasciare ai posteri una metafisica sistematica, costruita a seconda della critica della ragion pura, questo non sarà un dono di scarso prezzo; sia che si consideri semplicemente la coltura lungo le vie sicure di una scienza in generale, anzi che per tentativi a casaccio e per scorrerie fatte alla leggiera senza critica; o che si badi anche al miglior impiego del tempo per una gioventù avida di sapere, che trova nell’ordinario dommatismo un incentivo, così precoce e così efficace, a ragionare alla leggiera di cose di cui non comprende nulla, e delle quali essa, come nessuno al mondo, intenderà mai nulla, o a correre alla ricerca di pensieri o di opinioni alla moda, trascurando lo studio delle scienze solide; o soprattutto che si tenga in conto l’inestimabile vantaggio di finirla una volta per sempre con tutte le obbiezioni contro la moralità e la religione al modo di Socrate, cioè con la più evidente prova dell’ignoranza dell’avversario. Giacchè nel mondo c’è sempre stata e ci sarà sempre anche in avvenire una metafisica, ma accanto ad essa si troverà anche sempre una dialettica della ragion pura, poichè le è naturale. Il primo e il più importante bisogno della filosofia è dunque quello di sottrarla a ogni pernicioso influsso, facendo cessare le fonti degli errori.

Malgrado questo importante cambiamento nel campo