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DELFINIO
Coro di Donzelle
Porgete, o vaghe Dive,
Al canto nostro orecchio:
Voi che qui l’onde vostre
Uniste in fiumicel;
5E ne copriste ’l lido
Con dense ombrose piante,
A sciagurate un porto,
Alle pudiche un vel.
Dive, accogliete omai
10Le povere corone,
Che timorosa e supplice
Appende nostra man.
Una delle Donzelle
Compagne, non giungete
Fin dove ’l fiumicello
15Sboccando va nel mare!
Per quanto cheto e chiaro
Il mar, di qui, ne sembri,
Troppo egli è periglioso.
Se il desio ne venisse
20Di girne invers’al mare,
Ei con ingorda fauce
C° inghiottirebbe, e tosto:
Così del sole estivo
Ai caldi rai giacendo,
25Avvolto in aurei giri,
Il traditor serpente
Alletta l’usignuolo
Dagli armoniosi accenti:
L’augello senza tema
30Alcuna vola al mostro,
E vittima perisce
Ognor dinanzi agli occhi
Mi sta quella fanciulla
(Più volte raccontommi
35L’avventura la madre)
Che, d’ogni avviso amico
Ridendosi, più volte
Oltrepassò nuotando
La fila degli scogli
40Sotto l’acqua nascosti,
Che chiudono la via
Del fiumicello al mare.
Un dì la temeraria
Da un orrido Tritone,
45Che di repente emerse
Dall’onde chete, ad onta
Delle strida e del pianto,
Fu strascinata al fondo
Delle acque: le tremanti
50Di lei compagne tutte
Videro con spavento
Il capo, d’alga cinto
E carco di conchiglie
Dell’orrido Tritone.
55Di più l’avo narrommi,
Ch’essendo ancor fanciullo,
Un dì furtivamente
Egli solingo venne
A questo fiumicello,
Ed imitò nuotando
Il modo de’ compagni
Di sua etade maggiori.
Sull’acqua sostenuto
Da un fascio d’alti giunchi,
Fidossi l’imprudente,
Del nuoto ignaro, al ratto
Ed inegual corrente,