Pagina:Kulmann - Saggi poetici.djvu/51

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Italia, Italia mia!
     Oh! la più bella terra
     Del vasto mondo intero;
     E a me (dopo la patria,
     5Di cui l’amore innato
     Col core insieme cresce)
     Cara vieppiù d’ogni altra!
     Dovrò dunque morire
     Senza averti veduta,
     10Terra, ch’agli occhi miei
     Ognor santa paresti?
     Misera qual mi sono,
     Sarei da te venuta
     Pedestre pellegrina,
     15Con gioja mendicando
     Per sostentar le forze
     Di debole fanciulla,
     Cui l’animo virile
     Nell’entusiasmo suo
     20Avea fissato, ch’ella
     Andria ad inchinare
     La riverente testa,
     E sciorre ’l voto antico
     Dinanzi alle immortali
     25Sacrate quattro tombe:
     Del Padre della lira,
     Dell’amante di Laura,
     Del Proteo dalle mille
     Amenissime forme,
     30Ed alla tua, dagli anni
     Dell’infantile etade
     Deïficato Tasso!
     Cui l’alte, armonïose,
     Incantatrici stanze
     35Io cento e cento volte
     Cantava col fervore
     D’un improvvisatore,
     Ad ammirar forzando
     Quegli, che tuo divino
     40Idioma non capiva!
     Io mi sperava un giorno
     Adornar di bei fiori
     Le sacre tombe vostre,
     Genj eccelsi! di fiori
     45Bagnati dalle calde
     Mie lagrime dirotte,
     D’occulta invidia figlie
     E d’ammirar sincero,
     Dacch’io ricerco invano
     50Ritrarre dalle corde
     Dell’italica lira,
     Lira che a voi sol serve,
     Poveri e lievi suoni,
     Di lei, di voi sol degni.