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30 strenna festiva

dirsi analoghe l’un’all’altra ma molto diverse da quella del denaro più antico, offrendo un bell’esempio della maniera di variare perfino i tipi delle divinità sui denari. Il Genio non è più giovane, ma ha la testa barbata, egli ha poi l’attributo dello scettro che gli mancava del tutto sul denaro antico ma che è aggiunto anche alla sola testa dell’averso, e sebbene l’attributo del cornucopia si trovi tanto nel reverso del Lentulo maggiore, quanto in quello dell’uno dei Lentuli minori, esso però nei dettagli è diverso. Varietà analoga si osserva anche nella testa di Ercole sugli aversi. Il Lentulo maggiore la raffigurò con la barba nascente, ma il minore con la barba completa. Non è possibile di formarsi coll’aiuto di queste monete un’idea precisa né del tipo dell’Ercole celebrato con culto particolare dalla gens Cornelia, né della rappresentanza del Genio del popolo romano da supporsi nel suo sacrario situato al foro. Lo stesso però si può dire di molti fra i monumenti raffigurati sui denari, i quali in genere non possono adoperarsi nella tradizione dei monumenti se non con grandissima precauzione.

È da rilevarsi poi che i due Lentuli delle seconda generazione hanno di comune un emblema tutto nuovo dell’impero romano, il globo terrestre. Cn. Lentulus lo ha messo nel centro del tipo del riverso in mezzo di altri emblemi del governo, mentre P. Lentulus lo ha combinato colla stessa figura del Genio mettendolo sotto il suo piede. Il globo terrestre è già anteriormente stato simbolo della terra come attributo della musa Urania. È vero che il monumento più antico che ce lo faccia vedere congiunto con questa Musa è un denaro più recente di quello in discorso, cioè uno dei denari di Q. Pomponius Musa n. 298, ma perché le Muse raffigurate da questo monetario hanno da ritenersi per copie esatte delle statue, che dopo la guerra etolica nel 565 M. Fulvius Nobilior fece trasportare da Ambracia14, così pure il globo posto sopra una base al-