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effigie di roma 33

Anche questa volta il denaro dell’amministrazione prorogata è meno frequente dell’altro, esemplari del quale si sono rinvenuti nei tesori di Roncofreddo e Frascarolo nascosti negli anni 681-683.

Il terzo Lentulo, a saper nostro, non è stato mai monetale ordinario, ne ha fatto più di una sola emissione coniando come questore s. c. Si chiama P. Lentulus P. f. L. n. ed è stato, secondo ogni probabilità, quel P. Lentulus, il quale essendo console nel 697 ricevette il sopranome Spinther. Fa maraviglia che egli abbia aggiunto non solo il prenome del padre ma pure quello del nonno, perché una denominazione così completa è poco conveniente al piccolo spazio della moneta, e rarissima perfino sui denari più recenti. Non ne abbiamo che quattro altri esempi: vd. i denari n. 231. 250. 261. 282.16. Quanto a tre di questi denari il nome del personaggio mentovatovi come nonno si legge già sopra denari più antichi, sia che lo stesso nonno è stato a tempo suo monetario, sia che un suo figlio, essendo monetario, aggiunse il prenome di lui al proprio nome. Si confronti il TI • CLAVD • TI • F • AP • N di n. 231 coll’AP • CL • di n. 194, poi l’A • POST • A • F • S • N • ALBIN di n. 250 coll’ A • ALBINVS S • F • di n. 191 ed il M’ AQVIL • M’ • F • M’ • N di n. 282 col M’ • AQVIL • di n. 171. Pertanto un L. Lentulus non si trova nel numero dei monetali più antichi. Ma siccome fra i Lentuli contemporanei esisteva più di uno che poteva scriversi pure P. Lentulus P. f. e precisamente il sopradetto Cn. Lentulus aveva un fratello del nome Publius, che andò nell’anno 679 come primo questore nella nuova provincia di Cirene (vd. Sallust. Histor. II, 2. Mommsen in nota a n. 207), s’intende che il monetario ha creduto indispensabile la giunta del nome del nonno per determinare la propria persona.

Confrontando ora di nuovo i tipi dei tre denari dei Lentuli, troviamo che il figlio Cn. ha messo sull’averso del suo denaro la testa di quella figura che trovò rappresen-