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110 | ITALIA ARTISTICA |
affresco nella sala d’onore al «boarengo».(Fot. O. Leoni).
Tutto il borgo, del resto, conserva nella parte alta attorno al Pretorio, presso alla stretta via dai portici archiacuti, a piè dei ruderi superbi e minacciosi del castello visconteo, un’impronta caratteristica di vetustà; rimangono intatti coll’antico fascino ingressi di case a volta con oscuri androni, volte di conventi, loggette a colonne aperte di sotto ai tetti: povere case di contadini, negli stanzoni pieni di fascine e stuoie per filugelli, mostrano ancora i soffitti dipinti a leggiadri fregi settecenteschi. Segni tutti dell’antica floridezza, onde Vogogna contese a Domo per secoli il primato sull’Ossola tutta.
Domo anch’essa, benchè segnata assai più di Vogogna della moderna impronta rinnovatrice, conserva, in una piccola parte del vecchio centro, raccolti i tesori superstiti delle antiche memorie. Le vicende, che hanno veduto nei secoli andati cadere in rovina le chiese più venerande, e in tempi più vicini a noi andar distrutti per far posto alle nuove vie e ai nuovi edifizi la chiesa e il chiostro di san Francesco, il Pretorio secentesco il Castello e le vecchie mura di cinta, hanno pur la- affresco nella sala d’onore al «boarengo».(Fot. O. Leoni).