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252 dell'asino d'oro

da alcuni suoi minacci, lo lasciò andare. Ma in quel mezzo il crudel furore di quel veleno, avendogli penetrate tutte le viscere, gli aveva preso tal valore addosso, che oramai era ogni rimedio indarno. Nè appena era arrivato a casa, che gli entrò una così gran sonnolenza negli occhi, che egli a fatica potè raccontar la cagione della sua morte alla mogliera, e ricordarle che almanco si facesse pagar dalla pessima donna il pregio della doppia morte: egli cadde in quella fossa, che egli stesso colle proprie mani si aveva fabbricata. Nè stette guari il misero giovane, dopo la partita del medico anzi rattore della sua vita, che infra le mentite lagrime della falsa moglie, e’ pagò il comun debito della natura: e non molto dipoi che e’ fur finite le cerimonie dell’uno e dell’altro mortorio, la donna Ebrea se ne andò a trovar la mogliera del morto giovane, e chiesele il pregio della doppia vedovanza. La sagace femmina, che in ogni sua azione era ad un modo, con una buona cera ricevendola, le disse, che era molto ben contenta di darle tutto quello che ella addomandava; ma una grazia voleva in prima da lei, e questo era, ch’ella le desse un altro poco di quella bevanda, a cagione che ella potesse mandare al desiderato fine una sua bisogna: e tanto seppe ben orpellarla, e tante ciance dirle, e tante cose prometterle, che la semplice Ebrea agevolmente si lasciò indurre a dirle di sì: e per meglio guadagnarsi la grazia di sì ricca vedova, lasciato stare ogni altra cosa, se ne corse a casa, e spacciatamente le portò ciò che ella chiedeva. Allora la perfida donna, avendo gran materia da fabbricare gran male, in grande opera mise le sue sanguinolenti mani. Ella aveva una picciola figliuolina rimasale di quel marito, che, la sua mercè, giaceva morto poco fa; la quale, perciocchè le leggi ovvero statuti di quei paesi le davano la successione di tutti i beni paterni, e ogni volta ch’ella fusse morta anzi la capace età del matrimonio, ella succedeva ne’ beni della figliuola, malvolentieri sopportava questo soprosso: e però l’empia madre colla morte della prima figliuola si