Pagina:L'asino d'oro.djvu/48

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32 dell'asino d'oro

si scorgeva una certa maestà, che tantosto tu la riconoscevi come cosa divina. Questi mostravan che cogli occhi minacciassero; e tenendo l’orecchie tese e ’l naso aperto, sembravan due segugi che avesser sentito la fiera; e già alla bocca ti sarebbe paruto veder la schiuma: e se per avventura lì vicino avesse abbaiato qualche cane, tu avresti tenuto per fermo, che quel romore fusse uscito dalla bocca d’un di questi sassi. E quello in che lo scultore maravigliosamente mostrò il suo gran magistero, fu che i piedi dinanzi in guisa di quei che corrano, e sollevati, e quei dietro posando, mostravano un impeto grande. Dietro alle spalle della santa Dea surgea un sasso tagliato a modo d’una spelonca, con musco ed erbe a foglie e vermene; e in qualche luogo con pampini, e altrove con certi arbuscelli pur di pietra, tutti fioriti. Splendeva dentro l’ombra della figura: e sotto l’estremità dell’orlo di quel sasso pendevan pomi e uve a maraviglia finte; le quali l’arte invidiosa della natura avea fatte così eguali, che tu avresti pensato, che se il mostoso Autunno vi avesse soffiato il maturo colore, di poterne prendere alcuna per mangiare: e se tu avessi guardato con desiderio intorno al fonte, il quale spingeva le sue onde fra’ piedi di Diana, e pareva che lento lento correndo invitasse ognun che quivi arrivava, a trarsi la sete; tu avresti detto ch’e’ pendessero dalle viti, e movessersi, non altrimenti che si facciano i veri alla campagna. Entro a quelle frondi vi si vedeva il simulacro d’Atteone soverchio curioso, con uno sguardo, già con volto di cervo, tirarsi indietro, avendovi trovato Diana a lavarsi alla improvvista. Mentre che io tutto pieno di stupore, mirando or questa or quella cosa, ne prendeva grandissimo piacere, Laura avvedutasene, disse: Ciò che c’è, è al tuo piacere. E dopo queste parole, fatto tirare ognun da canto, segretamente soggiunse: Io ti giuro, il mio Agnolo carissimo, per la santissima Leda, siccome colui del quale io sto in grandissimo timore, e amolo come figliuolo, nè gli vorrei vedere incontrar male alcuno; ab-