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DI ESSO IN SICILIA. 109

spedita. Questa specie di calcolo, scrive egli stesso, non supera la capacità del più idiota: le nuove unità, sia per aumento, sia per diminuzione, hanno sempre una piccola differenza colle precedenti: a piccoli passi si va dall’una all’altra; l’immaginazione ne vede il rapporto senza fatica, le unisce, le separa a occhiata, ecc. Infatti gli Orientali, ai quali dobbiamo le cifre e l’attuale nostro sistema metrico, che intieramente dipende dalla progressione decadica, mai non si avvisarono di applicar questa alle misure, e certamente non per altra ragione, se non perchè ne conoscevano gl’inconvenienti1. Nè potè valutare l’esempio dei Chinesi, presso i quali essa è in uso, «formando questi una nazione tutta particolare e da noi poco conosciuta.»

Troppo lungo tornerebbe qui riferire gli studi in proposito, le tavole sinottiche, di riduzione, la costruzione dei modelli, l’accuratezza e sagacia di questi lavori; e, non ostante l’inoltrarsi degli anni, la sua operosità continuava lucida, calma e serena. 23

  1. Codice Metrico-Siculo suddetto.
  2. Idem
  3. Nel volume del Codice Metrico-Siculo, esistente nella Biblioteca di Brera di questa città, spedito da Giuseppe Piazzi al suo chiaro amico Barnaba Oriani, havvi un foglio, intercalato a fine della prima parte, scritto tutto di pugno del celebre astronomo valtellinese. Quel foglio essendo inedito, crediamo opportuno offrirlo qui agli studiosi, non tanto per l’interesse della prima pagina, che riguarda le misure ed i pesi, quanto