Pagina:L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu/86

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FABBRICA DELLA SPECOLA. 77


Nel febbraio del 1791 venne aperta la Specola palermitana; in maggio il direttore dava principio alle osservazioni, che non ebbero più a patire verun’ interruzione in tutto il corso di sua vita. Sua prima cura, informare gli astronomi d’Europa sull’uso e su’ principi del cerchio di Ramsden, sulla longitudine e latitudine dell’Osservatorio e su altre particolarità di questa natura. Giudicava necessario ne’ suoi nuovi rapporti cogli amici e fratelli nelle scientifiche discipline fare eziandio conoscere il campo delle sue osservazioni e della sua operosità. Il tutto è rassegnato nei IV libri della Specola Astronomica, editi nel 1792 in Palermo, dove, quattro anni dopo, riapparvero in V con opportune variazioni, stabilendo la refrazione dell’Osservatorio e usando per la prima volta il metodo degli angoli azimutali.

Persuaso, sin da’ primi suoi passi nel glorioso arringo, l’esatta posizione delle stelle essere fondamento e base dell’edifizio astronomico, audacemente imprese a formarne un catalogo; al quale oggetto principalmente diresse tutte le sue fatiche, senza trascurare intanto le altre osservazioni del sole e de’ pianeti. Per soddisfare a’ bisogni della scienza e a’ voti degli astronomi, che lavoravano contemporaneamente, si propose di conoscere tutte le stelle che gli si offrivano nel campo del telescopio. Il barone de Zach, Cagnoli e quanti valentissimi ebbero lavorato su tale oggetto, si fondarono tutti sopra la posizione delle 36 stelle di Maskelyne, date agli astronomi come sicuri termini di paragone.