Pagina:L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu/88

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PRIMO CATALOGO. 79


Il Catalogo destò nel mondo scientifico soddisfazione meravigliosa: l’Istituto di Francia aggiudicógli il premio; il barone de Zach affermava che per esso aveva meritato il titolo di astronomo massimo; gli emuli stessi ne riconobbero l’alto valore: però il premio maggiore lo ebbe nelle successive scoperte, facilitate appunto dal metodo e dalla pertinace profondità delle sue osservazioni. Essendosi osservato come la distanza tra Marte e Giove fosse il doppio della misura che passava tra gli altri pianeti, gli astronomi erano in cerca di un pianeta grande o di molti piccoli, che supponevano doversi trovare fra Giove e Marte. E poichè i ricercatori non si occupavano che del grande, trascurando osservare le piccole stelle di sesta e settima grandezza, il Teatino, d’induzione in induzione, divinatore arguto, seguitava ne’ suoi calcoli e nelle sue osservazioni.

Era la notte del primo gennaio 1801, e il Piazzi attendeva, insieme al degno suo assistente ed allievo Niccola

    jusmodi futurum opus foret, illud tamen alacri lubentique animo anno 1792 aggrediendum non dubitavi; eo etiam consilio, ut Sicilia, quæ nunc primum in cælestium corporum studio versari pergit, integrum Astronomiæ edificium propriis observationibus suisque progressionibus futuro in posterum tempore superstruere possit. Laboribus itaque vigiliisque decennibus eo tandem susceptum opus perfectum est, ut si minime fortasse perfectum, nonnihil tamen utilitatis allaturum videatur.n 1

    1. Præcipuarum stellarum inerrantium, ecc. Palermo, 1803.