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238 guappo — guaragno.


rose voci ger.; e fra queste una è il ger. want, che appare in aat. giwant, veste, mat. want, veste, gewant, gwant, panno, veste abito, e in tm. che ha Gewand, panneggiamento, abito. Anche il lad. guanto conserva tuttavia il signif. che ebbe il mat. gevant e che ha il tm. Gewand, cioè di “panno, veste”. Dal che è facile inferire che la restrizione dal senso generico di “panno, veste” a quello speciale di “copertura della mano” dovette accadere sul territorio della Francia e dell’Italia. La voce ger. sussiste anche in sv. vanto, e la possedè l’anrd. vantr. Le Glosse di Cassel mostrano un afr. wanz. Il Kluge, p. 138, osserva che aat. giwant propriamente valeva “avvolgimento, sinuosità”, e che questo significato di “avvolgimento” servì di base a quello di “veste”, come fece il l. toga da tegere, coprire. Quindi il nome si svolse per apofonesi dalla rad. del vb. aat. wintan, mat. winden, tm. winden, girare, torcere, che s’è visto già sotto Bindolo e Ghindare, e si vedrà sotto Guindolo. Deriv.: guanta-ia-io; guant-eria-iera; agguantare, inguantare.

Guappo, guapo, altero, superbo (dial. napol. e milan.). Con comas. vap, sp. port. guapo, ardito, galante, adorno, guas. gouapou, ha un’origine ger., che è forse da cercarsi nella rad. di ags. vapul, fuliggine, bolla d’acqua, vb. vapolian, gorgogliare, ol. wapperen, svolazzare. Probabilmente l’idea di “gonfio, svolazzante, leggero” servì di passaggio a quella di “millanteria, iattanza, vanitosità”. Nota però il Diez che resta sempre inesplicato il senso di vall. wapp, acquoso, dolce, e ol. weppsch d’ug. sig.

Guaragno, (antiq.), stallone (Crescenzio; Lib. Masc.). Il Mackel fa procedere questa parola direttamente da ger. * wranjo. Ma è più verosimile abbia a base il bl. waranio, warannio, che ricorre già nella Lex Sal. (38, 2), e che fu plasmato dai Franco-Galli sul ger. wranio. Da questo bl. wranio originò anche prov. guaragno(n), asp. guarañon, guara, guará, stallone. Le forme dell’aat. sono: wrenno,