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246 guazzo — gueffa.


Guazzo, guado, luogo pieno d’acqua, lavatura, pittura all’acqua (Dante, Boccaccio). Resta dubbio se questo nome sia derivato da aat. wazzar, tm. Wasser, acqua, come parrebbe accennare il signif. di “pozzanghera”, e come sostengono molti, ovvero siasi formato da prov. guasar per guazar, da cui vennero anche sp. esguaso, esguazar. Il Diez propende per quest’ultima ipotesi fondandosi sul fatto che fr. guéer, riunisce in sè ambedue i signif. di “guadare” e di “produrre spuma”; molto più che ad ogni modo un’azione di prov. z ci dovrebbe essere stato anche nel caso d’orig. ger. diretta, non indurendosi in it. il d in z altro che dopo n ed r. Deriv. guazzare.

Gudazzo, ghidazzo, padrino. È voce dei dial. moden. crem. com. e bergam., e quindi ha carattere lombardo; e probabilmente fu d’importazione longobarda. Viene da aat. guda, gota, mat. gote, gotte, göte, götte, tm. Gote, padrino, compare; got. * goto, transilv. gût, gûdi. Secondo il Kluge questo aat. gota, * goto doveva essere un vezzeggiativo sincopato dei composti gotfater, gotmuoter, gotsunu, gottohter, ai quali fan perfetto riscontro ags. gotfaeder, godson, goddohter, ing. godfather, godson, goddaughter, e più lontanamente sv. gubbe, vecchio, gumma, vecchia, vezzeggiativo per gudfater, gudmoder. Dunque aat. gota valeva propriamente “padre in Dio, padre spirituale”; e questa fu certamente la cagione per cui il got. gudia, di questa stessa radice, significò “prete”. Del resto questa voce ger. si riannette ad aat. mat. got, tm. Gott, Dio; ags. ing. god, anrd. gud, god, got. guth. La storia di questo vocabolo è trattata e discussa a lungo dal Kluge, p. 142-43. Notevole poi che un nome di questo genere sia venuto all’it. dalle lingue ger.

Gueffa1 (antiq.), gabbia (Latini, Pulci). Il Tramater crede che questo nome abbia avuto origine da l. cavea, a quel modo che n’era venuto venez. gheba. Ma questo cangiamento della labiale in spirante sarebbe affatto irre-